“I giorni del fierone”: fervono i preparativi per l’appuntamento del 6 e 7 settembre a Campi Bisenzio

CAMPI BISENZIO – Fervono i preparativi per il fine settimana del 6 e 7 settembre con “I giorni del fierone. Campinfiera 2025” in programma nel parco di Villa Rucellai. “L’obbiettivo dichiarato del Comune di Campi Bisenzio – si legge in una nota – è quello di recuperare una grande tradizione perduta, quella della fiera che […]

CAMPI BISENZIO – Fervono i preparativi per il fine settimana del 6 e 7 settembre con “I giorni del fierone. Campinfiera 2025” in programma nel parco di Villa Rucellai. “L’obbiettivo dichiarato del Comune di Campi Bisenzio – si legge in una nota – è quello di recuperare una grande tradizione perduta, quella della fiera che vantava una secolare tradizione interrottasi però a partire dagli anni Ottanta del ‘900. Negli ultimi quarant’anni alcuni sporadici tentativi (con bellissime edizioni realizzate dal Comune nel 2008 e 2009) avevano dimostrato la vitalità di questa manifestazione, ma non hanno creato le basi per un suo recupero continuativo. L’obiettivo di CampinFiera è invece quello di rimodellare un format capace di ripetersi ogni anno e di diventare quindi parte integrante della nuova identità della città. Insomma tradizione in questo caso fa rima davvero con innovazione tant’è che al posto dell’esposizione del bestiame ecco spuntare un’innovativa fattoria didattica con tanto di laboratori per i più piccoli che potranno sperimentare attività come la smielatura, la produzione di formaggio e fare inoltre il loro “battesimo della sella” con i cavalli che animeranno tutta la manifestazione. Tutto questo senza dimenticare la valorizzazione delle produzioni di filiera che saranno protagoniste di un apposito mercato dove la gente potrà veramente riassaporare sapori ormai perduti”.

Esattamente 190 anni fa venne organizzata la prima edizione della fiera annuale delle merci e del bestiame fissata per il martedì, mercoledì e giovedì dopo la prima domenica di agosto. Fiera che era lo specchio di una cittadina che stava crescendo sulle ali dello sviluppo dell’industria della paglia. Fin da subito, accanto al tradizionale mercato del bestiame, si affiancò una vivace fiera mercato di ogni genere di merce supportata da un programma di attrazioni e di eventi con finalità benefiche che ne fecero fin da subito l’appuntamento clou della vita sociale campigiana. Fin dal 1838 la fiera venne arricchita da una corsa equestre “a cavalli sciolti” che si svolgeva lungo via Santo Stefano con un grande successo di pubblico; il palazzo comunale veniva illuminato a festa e i tre giorni di fiera erano caratterizzati dalla grande tombola di beneficienza che di volta in volta andava a premiare le associazioni locali impegnate nel settore sanitario o culturale. A partire dal primo Novecento, la mostra zootecnica venne separata dal resto della fiera che si svolgeva nelle piazze campigiane e collocata in via del Pratello, lungo le mura di Villa Rucellai. La fiera mantenne la sua grande vitalità fino agli anni Sessanta del Novecento quando il progressivo declino dell’allevamento, ma soprattutto l’affermarsi di nuovi stili di vita (con il periodo di agosto dedicato alle ferie di massa) cominciarono a rendere via via più marginale questo evento che andò così esaurendosi dopo un secolo e mezzo di assoluta centralità nella vita sociale campigiana.