CAMPI BISENZIO – Sabato 30 novembre il congresso al circolo Rinascita (dalle 14 alle 20). Con il passaggio di consegne fra Lorenzo Galletti e Alessandro Carmignani alla guida del Pd campigiano (sarà presentata un’unica mozione a sostegno della sua candidatura). Per Galletti, quindi, siamo agli sgoccioli della sua segreteria e alle ultime ore da segretario dopo cinque anni intensi, “belli e complicati” li ha definiti, “con ricordi positivi e ricordi invece più brutti, ma che comunque resteranno nella storia del Comune di Campi Bisenzio”.
Partiamo dal futuro: perché proprio Alessandro Carmignani come suo successore?
“Perchè rappresenta il giusto, oltre che necessario, mix fra rinnovamento ed esperienza. Era candidato con il Pd alle ultime amministrative, è stato segretario degli allora Ds al Quartiere 5, siamo sicuri che sia la figura giusta per coinvolgere appieno tutte le “anime” del Partito Democratico”.
Che giudizio dà dei suoi cinque anni da segretario?
“Che sono stati belli e complicati, anni in cui abbiamo vissuto anche alcuni momenti storici, non solo per Campi Bisenzio: i mesi della pandemia, la vicenda della Gkn, il commissariamento del Comune. Anni in cui il tema del lavoro è tornato a essere centrale e che, partendo proprio da qui, ha avuto un significativo riverbero anche a livello regionale”.
Ci sono state anche le elezioni perse… Brucia ancora dopo più di un anno?
“Sì, brucia anche a distanza di tanti mesi. Ma è altrettanto vero che la fase attuale è il frutto di un percorso nuovo per il Pd, l’inizio di un cammino di rinnovamento nato subito dopo le elezioni del 2023 e che finora ha registrato momenti di crescita importanti. Penso ai risultati delle europee, che non erano scontati, all’ultima edizione della Festa de l’Unità, con il coinvolgimento di tanti giovani e tante presenze, e penso anche al congresso di sabato prossimo, un momento di rilancio e di apertura a tutta la città. “Al lavoro, per un nuovo centro-sinistra” è il tema che abbiamo scelto, ma è anche l’appello che ci sentiamo di fare a tutte quelle forze politiche che rientrano appunto nell’ambito del centro-sinistra. Pd, Avs e Movimento Cinque Stelle sono la base, solida, di quel campo largo che personalmente ritengo sempre fattibile. A fronte di tutto ciò c’è una coalizione che governa Campi Bisenzio che in questi mesi ha perso diversi pezzi lungo la strada e che si è arroccata sempre di più in se stessa. Ecco, noi vogliamo fare il contrario: non ci proponiamo “contro” qualcuno, come invece è stato fatto nei nostri confronti, ma per una visione complessiva della città”.
Che aria si respira a Campi Bisenzio?
“Per quanto ci riguarda sentiamo che il malcontento sta crescendo e la dimostrazione più evidente è stata la recente mozione sulla tramvia, da noi presentata, e tutto quello che ne è conseguito. Una vicenda che ha fatto trasparire anche lo scetticismo che la maggioranza ha verso questa infrastruttura. E che al tempo stesso ha mostrato dei segnali di crisi importanti, che hanno cancellato i temi innovativi, uno su tutti l’età media giovane della “prima” giunta, che questa maggioranza aveva comunque portato”.
Due ricordi belli due ricordi brutti di questi cinque anni?
“Fra quelli “belli” ci metto anche i mesi della pandemia, ma solo perché ci permisero di riavvicinare tante persone, soprattutto anziane, che invece si sentivano sole. E gli incontri della primavera-estate del 2022 per raccontare la nostra idea di città. Fra quelli brutti naturalmente la sconfitta alle elezioni, ma anche il clima che si è creato subito dopo, compreso il periodo dell’alluvione, con attacchi contro di noi, anche aggressivi, da parte di chi adesso governa la città. Noi un atteggiamento del genere verso le opposizioni non lo abbiamo mai avuto”.