SESTO FIORENTINO – Rispetto ad altri sestesi illustri dimenticati, ancora il suo nome rimane ben vivo, complice anche l’intitolazione di una galleria commerciale (a dire la verità non molto frequentata). Ma per molti, Fosco Giachetti è un esimio sconosciuto. Eppure, ai suoi tempi, non molti decenni fa, sarebbe stato impossibile ignorarlo, stella del cinema onnipresente e adorato dalle donne, vero Brad Pitt dell’autarchia.
Nato a Sesto Fiorentino il 28 marzo del 1900, esordì a teatro dove prese parte ad importanti rappresentazioni; già non più giovanissimo, nel 1936 arrivò al cinema, dove si impose col “Fisique du role” dell’italico e virile combattente dell’era fascista. Interprete in molti film propagandistici che raccontavano le imprese coloniali (come “Bengasi”).Recitò accanto ad Alida Valli e Vittorio Gasmann, continuò la sua carriera nel dopoguerra – anche se divo ormai in declino – fino al 1973; muore a Roma nel 1974.
La sua filmografia conta un numero spropositato di film – più di 50 – che raccontano di un’altra epoca anche per il cinema italiano, oltre a una decina di sceneggiati Rai anni ’60 come “I Miserabili” e “Il Conte di Motecristo”. Di lui venne detto che era Fosco di nome e di fatto, o almeno nella recitazione, dove non si discostava mai dal ruolo di uomo serio e inflessibile, non si sa se per scelta o – dicono i maligni – per mancanza di versatilità. Altro “neo” spesso rinfacciatogli, la commistione col regime fascista, del resto difficile da evitare per attori che volessero spiccare all’epoca. Rimane comunque un grande del cinema italiano e uno dei personaggi più illustri di Sesto Fiorentino.
Francesca Gambacciani
La foto di Fosco Giachetti è tratta da Wikipedia