FIRENZE – I primi a darne notizia sono stati i Carabinieri dopo che, in mattinata, quattro attivisti del noto movimento ambientalista denominato “Ultima generazione” hanno compiuto una azione dimostrativa a Firenze imbrattando con della vernice rossa e gialla il palazzo del Consiglio regionale in via Cavour. Gli attivisti sono stati condotti in caserma dai Carabinieri per valutare la loro posizione.
“È stata unanime – ha detto il presidente della Regione, Eugenio Giani – la condanna di tutte le forze politiche e ringrazio i partiti, i cittadini e le associazioni, per lo spirito di unità nel ripudiare questo gesto, testimoniando assoluta solidarietà alle istituzioni della Regione. Ringrazio le forze dell’ordine che hanno identificato i responsabili. Fra le parole espresse dall’imbrattatura c’è la contestazione al rigassificatore di Piombino. Preciso con chiarezza e forza che non mi farò intimidire da nessuno nel portare avanti il mio compito di commissario dell’opera, che ci rende più indipendenti dal gas della Russia con 5 milioni di metri cubi l’anno. Un’opera realizzata secondo tutte le procedure previste dalla legge e come tale sento di interpretare il ruolo che mi è stato affidato. La Toscana è terra di civiltà, di confronto e rispetto delle idee altrui. Ma altresì è inaccettabile la dissacrazione dei luoghi simbolo della nostra libertà e partecipazione democratica”.
“Imbrattare un bene pubblico è un gesto inaccettabile che condanniamo con forza. Ancora più grave è farlo in una Istituzione come il Consiglio regionale della Toscana che è la casa di tutte le cittadine e i cittadini toscani”. Queste le parole del presidente dell’Assemblea legislativa della Toscana, Antonio Mazzeo, in merito al gesto vandalico con il quale sono stati imbrattati portone e facciata dell’ingresso al numero 4 di via Cavour. Il presidente aggiunge: “Non è con i gesti vandalici che si cambiano le cose: siamo sempre stati aperti al dialogo e al confronto e avremmo ascoltato, civilmente, anche le ragioni di chi ha messo in atto il gesto di stamani. A nessuno è mai stato detto no a un confronto o all’ascolto di legittime istanze. È e sarà sempre così come abbiamo dimostrato anche dedicando l’ultima Festa della Toscana all’articolo 21 e alla libertà di pensiero e di espressione”.
“Ringrazio Polizia, Carabinieri e Polizia municipale – ha detto invece il sindaco di Firenze, Dario Nardella – per essere intervenuti prontamente e aver individuato i responsabili. Questi gesti comunicano solo violenza e disprezzo per il patrimonio pubblico e le Istituzioni e vanno condannati senza esitazione. Il Comune ha già allertato gli Angeli del bello e Alia per la ripulitura della facciata”.
Se un episodio vandalico come l’imbrattamento di un palazzo storico, bene comune e casa dei cittadini toscani, – hanno detto Irene Galletti e Silvia Noferi, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle – non può che essere stigmatizzata, resta il fatto che le proteste dei giovani che da tempo segnano l’Italia e tutta l’Europa hanno bisogno di un ascolto sincero e un’azione decisa e concreta da parte di quelle istituzioni che sono l’oggetto dell’attacco. I messaggi delle giovani generazioni ai decisori politici sono rimasti inascoltati per troppo tempo, col risultato di acuire le frizioni tra gruppi sociali e generazioni, oltre che tra cittadini e politica. Non basta più applaudire alle migliaia di ragazzi che si riversano nelle piazze il venerdì per comunicarci il loro terrore di essere davvero l'”ultima generazione”: dobbiamo aprire quelle porte che oggi vediamo imbrattate, e farlo con reale apertura verso le loro istanze. Noi come Movimento 5 Stelle per questo ci saremo sempre”.
Sulla vicenda è intervenuto anche il parlamentare del Pd, Emiliano Fossi: “Le sedi istituzionali non si imbrattano, perché sono le case di tutti i cittadini, non dei politici. Per questo è da condannare senza incertezze l’azione di stamani contro il palazzo del Consiglio regionale. La politica però non si può fermare qui: la transizione ecologica è una priorità anche per la Toscana, come ha giustamente ricordato l’assessore Monni”. “Agli attivisti dico: la vernice usatela per gli striscioni e sfidateci su tempi e modi della transizione ecologica. Il Pd che ho in testa – conclude – non ha paura del confronto, anzi. Noi siamo qui e siamo pronti. Voi?”.