La parrocchia di Santa Maria in Castello “recupera” due antifonari: la loro storia con il Rotary Club Bisenzio Le Signe

SIGNA – Martedì 8 Ottobre il Rotary Club Bisenzio Le Signe ha ospitato nella sua sede di Villa Castelletti come relatore della serata Simone Manna, giovane professore di lettere, molto impegnato anche nel sociale in attività di volontariato e culturali. Fra queste, il grande interesse per la valorizzazione e la conservazione del patrimonio artistico e […]

SIGNA – Martedì 8 Ottobre il Rotary Club Bisenzio Le Signe ha ospitato nella sua sede di Villa Castelletti come relatore della serata Simone Manna, giovane professore di lettere, molto impegnato anche nel sociale in attività di volontariato e culturali. Fra queste, il grande interesse per la valorizzazione e la conservazione del patrimonio artistico e culturale che in questi anni ha dedicato alla parrocchia di Santa Maria in Castello di cui, fra l’altro, è anche animatore. “Una serata, dunque, – dicono dal Club – in cui abbiamo potuto apprezzare il racconto di un pezzetto di storia del nostro territorio che merita attenzione e futura valorizzazione. Come ci ha raccontato lui stesso, infatti, tutto è iniziato dall’incoraggiamento e dallo stimolo dell’attuale parroco di Castello che lo ha indirizzato ad approfondire la documentazione del vasto archivio parrocchiale”.

La vasta ricerca effettuata fra i beni della parrocchia lo ha portato al ritrovamento di due importati antifonari, maturando così la decisione di partecipare a un concorso indetto dalla Fondazione  Cassa di Risparmio di Firenze con la finalità di ottenere un finanziamento per un restauro, restituendoli così alla fruizione della popolazione e preservandoli dal degrado. La vittoria di questo bando ha consentito di affidare i due importanti antifonari alle competenti cure della restauratrice, Maria Argero, che ha potuto così recuperare dall’incuria del tempo i due oggetti di cui è stata documentata la storia: l’Antifonario A, del XV secolo e l’Antifonario B del XVIII secolo, in particolare del primo portato in dote alla parrocchia dal Priore Gaetano Ginnini, qui per 37 anni. Fiorentino, nato nel 1769 (lo stesso anno di Napoleone), parroco vivace, di buona cultura e di buona famiglia, oltre agli antifonari ha lasciato in eredità importanti documenti e materiale liturgico. Fra questi anche il restauro degli importanti affreschi che adornano la canonica, nonché il restauro di parti della chiesa.