Notte a CiviCa con il libro raccontato della Human Library

CALENZANO – In biblioteca per una notte e non perchè si è rimasti chiusi dentro inavvertitamente, ma per partecipare, con soddisfazione al servizio di Human Library. Il 31 maggio, infatti, la biblioteca CiviCa, nell’ambito dei festeggiamenti per il terzo compleanno di attività, è rimasta aperta fino alle 22 e ha sperimentato il servizio Human Library […]

CALENZANO – In biblioteca per una notte e non perchè si è rimasti chiusi dentro inavvertitamente, ma per partecipare, con soddisfazione al servizio di Human Library. Il 31 maggio, infatti, la biblioteca CiviCa, nell’ambito dei festeggiamenti per il terzo compleanno di attività, è rimasta aperta fino alle 22 e ha sperimentato il servizio Human Library uno “scaffale” che mette a disposzione storie raccontate, persone da leggere. Human Library nasce nel 2000 a Copenaghen e coinvolge piano piano molti “lettori” o curiosi di conoscere storie che non si leggono nei libri. Così la biblioteca CiviCa ha messo a disposizione per una notte il servizio di Human Library con nove titoli e mezz’ora circa di tempo per “ascoltare” il libro vivente. E i lettori hanno risposto, tanto che al momento della chiusura alcuni ancora avrebbero voluto incontrare altri libri viventi. La risposta, quindi, a questo servizio è stata positiva. I titoli proposti erano: “Il giorno in cui la banda suonò nella mia testa”, “Storie di madri”, “La mattina anche i nobili fanno la pipi”, “I am a C.A.T.”, “Une etoile a Montreal”, “Nepal. Viaggio della vita”, “Isole”, “Tutte le vie del silenzio”, “A.A. Amore! Amore? Amore…”. Per raccontare come funziona un libro vivente, ho deciso di sperimentarlo. Ci siamo presentati in tre amici al desk allestito all’ingresso della biblioteca e abbiamo scelto la storia da ascoltare. Dopo pochi minuti il “libro” era disponibile. Lo abbiamo incontrato. Bernard con la sua storia pronta da raccontare ci aspettava, si è messo di fronte a noi che, seduti sulle poltroncine lo abbiamo ascoltato. Le pagine della sua storia sono state lette con attenzione, mai di fretta, soffermandoci su alcuni punti, tornando indietro, sottolineando aspetti per noi curiosi. Non vi racconto qui la storia di Bernard, la racconterò un’altra volta, perchè ha un finale che sa di giallo. Ma posso dire che siamo stati interattivi con il nostro libro e ci siamo salutati come vecchi amici e lo abbiamo lasciato ad altri lettori, altri spettatori, anche se come succede con i libri di carta al momento di lasciarci ci ha assalito un filo di gelosia (di quella positiva però). Siamo tornati al desk, soddisfatti e abbiamo compilato la recensione. Confesso, alla domanda: “vuoi diventare un libro vivente?” ho risposto di sì, lo voglio, quasi come ad un matrimonio. Siamo usciti contenti, era già buio, ma le luci delle storie raccontate si sa, illuminano la giornata anche se sta per finire.