Pd: “Il sindaco provveda ad un mappatura delle occupazioni abusive”

SESTO FIORENTINO – “La tragedia che è accaduta a Sesto non può essere dimenticata e non può riportare all’immobilismo. Il sindaco provveda a una mappatura di tutte le occupazioni abusive e metta in atto azioni concrete per superare il senso di insicurezza e di illegalità crescente nella nostra città”. E’ quanto chiede, in una nota, […]

SESTO FIORENTINO – “La tragedia che è accaduta a Sesto non può essere dimenticata e non può riportare all’immobilismo. Il sindaco provveda a una mappatura di tutte le occupazioni abusive e metta in atto azioni concrete per superare il senso di insicurezza e di illegalità crescente nella nostra città”. E’ quanto chiede, in una nota, il Pd sestese.
“L’amministrazione sestese – prosegue la nota – invece di perdere le risorse messe a disposizione dalla Regione per la sicurezza del nostro territorio, si faccia promotrice da subito di un piano in coordinamento con tutti i livelli istituzionali per dare risposte concrete e indirizzi chiari alla illegalità diffusa. Non c’è da perdere tempo, né da abbassare la guardia. E’ necessario valutare quali siano le scelte possibili per far fronte al tema delle occupazioni e delle varie forme di marginalità, ovviamente nell’ambito di un sistema uniforme e condiviso a livello metropolitano. Una amministrazione di sinistra deve garantire dignità e legalità per tutti, su tutto il territorio. Come abbiamo visto, senza legalità ci rimettono sempre i più deboli”.
Secondo il Pd situazioni di marginalità e occupazioni devono essere affrontate da un lavoro comune tra le istituzioni. “Leggiamo della nuova occupazione – conclude la nota – del Palazzo dei gesuiti in via Spaventa a Firenze da parte del gruppo di somali che erano stati accolti nel Palazzetto dello Sport di Sesto Fiorentino. Il Pd esprime forte preoccupazione per questo sviluppo che non risolve la situazione e perpetua un sistema di illegalità diffusa, da condannare a tutti i livelli. Una situazione così complessa può essere affrontata solo se le istituzioni lavorano insieme, altrimenti si rischia di spostare il problema da un Comune all’altro”.