FIRENZE – Il gruppo consiliare “Per il cambiamento” (formato dai consiglieri Claudio Gemelli, Vittorio Picchianti, Alessandro Scipioni e Gianni Vinattieri) torna a occuparsi della tramvia. In particolare del tratto che arriverà a Bagno a Ripoli. “Il consiglio metropolitano di Firenze, – spiegano in una nota – su proposta del sindaco Funaro, è stato chiamato a “un’acquisizione sanante” di un’area occupata illegittimamente, nell’ambito dell’adeguamento della Sp 34 tratto viale Europa – Vallina, dal 1981. Storie di paradossi amministrativi del tutto trascurati dalle giunte politiche di Provincia e Città metropolitana di Firenze. Che riemergono solo se interferiscono con interessi superiori. In questo caso la realizzazione della linea 3 della tramvia (secondo lotto), tratta Libertà – Bagno a Ripoli. Senza che l’esecutivo della Città metropolitana abbia redatto un piano integrale di espropri non completati e occupazioni illegittime sul territorio amministrato. Quanti altri casi di questo genere sono latenti nella provincia di Firenze?”.
“Nel febbraio del 1979 – spiegano – l’allora consiglio provinciale di Firenze ha approvato in linea tecnica il progetto esecutivo di adeguamento della Sp 34 nel tratto viale Europa – Vallina. Nel novembre del 1980 veniva redatto il verbale di immissione in possesso degli immobili, siti nel Comune di Bagno a Ripoli, soggetti a esproprio e oggetto dall’attuale acquisizione sanante. Nel giugno del 1981 la Giunta provinciale concedeva un acconto pari all’80% sull’indennità di esproprio. L’opera è stata ultimata senza che venisse emesso il decreto di esproprio. Ne consegue che Provincia e Città metropolitana hanno occupato illegittimamente l’area per più di 44 anni. Finché tali terreni non sono stati interessati dalla prossima realizzazione della tramvia, interesse politico in grado di sbloccare un quarantennale stallo. Conclusione: acquisizione da parte di Città metropolitana, su proposta del sindaco Funaro, della proprietà del terreno per 65.540 euro con debito fuori bilancio per l’ente. Il tutto senza la predisposizione di un piano e di un programma di ampio respiro per sanare eventuali ulteriori occupazioni illegittime della Città metropolitana sul territorio amministrato. Segno di una politica del piccolo cabotaggio e senza visione programmatoria”.