Rischio idrogeologico, Bicchielli (FI): “I Piani di Protezione civile? Molti Comuni non li avevano aggiornati”

CAMPI BISENZIO – Saltato il sopralluogo a Campi Bisenzio per i tempi troppo stretti (e anche quello a Montepiano), la Commissione di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico, guidata dall’onorevole Pino Bicchielli (Forza Italia) può comunque iniziare a fare un bilancio della sua tre giorni in Toscana che si concluderà oggi con il Valdarno e […]

CAMPI BISENZIO – Saltato il sopralluogo a Campi Bisenzio per i tempi troppo stretti (e anche quello a Montepiano), la Commissione di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico, guidata dall’onorevole Pino Bicchielli (Forza Italia) può comunque iniziare a fare un bilancio della sua tre giorni in Toscana che si concluderà oggi con il Valdarno e la provincia di Lucca. E le parole del parlamentare azzurro lasciano spazio a poche interpretazioni: “Il ciclo di audizioni che stiamo svolgendo purtroppo conferma alcune carenze significative, che sono anche tra le ragioni per cui è nata questa commissione. Uno dei più critici riguarda i piani di Protezione civile dei Comuni, molti dei quali, forse troppi, non li avevano aggiornati. Voglio ricordare a tutti, invece, soprattutto ai sindaci, che i piani di Protezione civile sono strumenti essenziali per garantire la sicurezza dei territori. Non possiamo permetterci di arrivare impreparati di fronte a eventi sempre più frequenti e intensi”. Parole, queste, che Bicchielli ha pronunciato ieri a margine delle audizioni in Prefettura, a Firenze, dove sono stati ascoltati, tra gli altri, i sindaci di Calenzano, Campi Bisenzio e Sesto Fiorentino, per poi spostarsi a Marradi, in Mugello, e in Prefettura a Prato dove si sono svolte altre audizioni.

Sul versante pratese, provincia dove la commissione ha stabilito il proprio “quartier generale”, è intervenuta la parlamentare di Forza Italia, Erika Mazzetti: “Finalmente c’è un uomo di Stato che sta lavorando non in emergenza, ma con programmazione. Fondamentale anche il controllo dei fossi tombati, una ragione delle alluvioni recenti, anche ricorrendo a tecnologia innovativa, ma anche il controllo di alberature e delle caditoie”. E ancora: “Prato ha due necessità urgenti: un più approfondito controllo fisico e strumentale del territorio e un piano di protezione civile, per evitare il ripetersi degli errori del 2023, con analisi dei rischi precise per orientare l’azione pubblica; a seguire, interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, con mappatura dei fossi tombati e maggiore attenzione al deflusso delle acque, oltre alle infrastrutture, fino ad oggi non realizzate, nonostante i fondi del governo. A quasi due anni dall’alluvione i ristori sono arrivati con il contagocce e dei soldi stanziati dal governo è stata spesa solo una minima parte. Il nodo da accogliere riguarda la burocrazia e i troppi enti spesso sovrapposti, propongo la creazione di un testo unico del rischio idrogeologico, un manuale pratico per cosa fare e come agire per prevenire”.

A Campi Bisenzio, invece, reduce dall’audizione in Prefettura, ha parlato il sindaco Andrea Tagliaferri: “E’ stato un confronto proficuo, ma soprattutto un’occasione di riflessione per uscire insieme da quella che è una logica emergenziale spostando l’attenzione sulla gestione del rischio idraulico. Un capitolo a parte, poi, è quello relativo alla scarsità delle risorse fino a oggi messe a disposizione, ma soprattutto dei ristori per i cittadini. Per i quali, anche alla luce dell’ultima ordinanza per coloro che hanno presentato a suo tempo il modello B1, con scadenza fissata al 7 novembre, serve una procedura più snella”.

“È giunto il momento di individuare i responsabili di questo disastro. Non è la prima volta a Campi Bisenzio, – afferma Roberto Valerio, capo gruppo di Fratelli d’Italia – territorio colpita da un’inondazione nel 1991 a causa di crolli arginali. È il momento di dire basta a questi disastri annunciati e individuare i responsabili dell’incuria e dell’abbandono. Non possiamo più accettare risposte vaghe. La Commissione non ha potuto effettuare un sopralluogo sull’argine della Marina che ha causato il disastro a causa della mancanza di tempo, ma non è escluso che lo faccia in futuro. Continuerò con il massimo impegno a fare luce sulle responsabilità, perché sappiamo benissimo che ci sono. I cittadini stanno pagando un prezzo altissimo per questo disastro, e ancora oggi non sono stati erogati i contributi previsti a causa dell’inadeguatezza ed eccessiva burocratizzazione della struttura commissariale”.

Sulla stessa lunghezza d’onda il deputato di Fratelli d’Itali e, segretario della commissione Alice Buonguerrieri: “Dai sopralluoghi e dalle audizioni effettuate in questi giorni, stanno emergendo carenze, soprattutto relative alle opere di prevenzione del rischio idrogeologico sul territorio. In particolare, la situazione di Campi Bisenzio può considerarsi un disastro annunciato per il grave stato di incuria e di mancata manutenzione: gli enti locali sapevano da tempo che gli argini versavano in stato di pericolo, soprattutto quello del torrente Marina, ma non hanno fatto niente per cercare di porre rimedio a questa situazione o perlomeno non hanno fatto quanto necessitava. Esiste una perizia, disposta su mandato dei cittadini, che evidenzia numerose criticità, tra le quali l’inadeguatezza del Bisenzio circa la portata di sicurezza prevista, la consapevolezza del rischio da parte degli enti pubblici e la mancata realizzazione delle necessarie opere di mitigazione del rischio: le rotture degli argini che hanno devastato il territorio non sono derivate solo da un evento naturale avverso, ma anche da una acclarata vulnerabilità e da una manutenzione insufficiente delle strutture deputate al contenimento del rischio idrogeologico”.

Infine la denuncia del neo consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Claudio Gemelli: “Il sindaco Sara Funaro, evidentemente in difficoltà a rispondere alle domande che le sarebbero state poste, ha deciso di disertare di fatto l’audizione prevista con la Commissione di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio italiano, relativamente ai fatti riguardanti la terribile alluvione di novembre 2023. Un fatto del genere rappresenta un grave sgarbo istituzionale, dato il contesto e il ruolo istituzionale della suddetta Commissione. Il comportamento del sindaco è inaccettabile”.