SESTO FIORENTINO – Un’assemblea di lavoratori convocata dai Cobas aziendali ha deciso l’occupazione della fabbrica della Richard Ginori di via Cesare. Un atto più simbolico che pratico visdto che oggi, e domani, chi vorrà entrare al lavoro potrà farlo liberamente. “Anche se di lavoro ormai non c’è n’è più” dicono i lavoratori che presidiano l’ingresso dello stabilimento.
All’assemblea di questa mattina (si è tenuta tra le 9 e le 10) i rappresentanti dei Cobas hanno raccontato dell’incotnro di ieri in Provincia nel corso del quale era stato ufficializzato il tavolo in sede ministeriale a Roma per l’apertura di una discussione sul futuro dell’azienda, tavolo al quale i Cobas non erano stati invitati. “Contempraneamente – spiega Giovanni Nencini – siamo stati convocati al ministero del lavoro per ratificare invece la cassa integrazione, una cassa integrazione senza rpospettive visto che non spapiamo se ci sarà un acquirente, se il Tribunale accetterà la forma della liquidazione concordata che si assommano ad altre ipotesi ancora da verificare”.
Subito dopo l’assemblea circa 150 lavoratori hanno deciso per l’occupazione occupando l’ingresso dell’azienda ma non praticando alcuna azione nei confronti di quanti si trovavano all’interno dell’azienda regolarmente al lavoro. Anche venerdì 27 (a Roma si terrà il tavolo al Ministero dello sviluppo economico senza i Cobas) chi vorrà entrare al lavoro potrà farlo. “Non vogliamo esasperare gli animi che sono già abbondantemente sull’orlo della disperazione” sostengono quelli dei Cobas.
Intanto si chiedono risposte a domande vitali: cosa accadrà nel prossimo futuro? Ci sarà un futuro per la Ginori e i suoi oltre 200 lavoratori?
Guarda l’intervosta a Giovanni Nencini dei Cobas: [youtube=http://www.youtube.com/watch?v=WwrNYpjQFDg&feature=plcp]