LASTRA A SIGNA – “Purtroppo i proclami iniziali da parte del presidente della Regione Toscana, Giani, e da ultimo anche del sindaco di Lastra a Signa, Angela Bagni, che ipotizzavano tempi celeri e lavori che stavano procedendo velocemente si sono scontrati con la realtà delle cose. Sulla frana della Fi-Pi-Li nella zona di via dei Carcheri a Lastra a Signa la situazione si sta facendo davvero preoccupante e si stanno evidenziando tutte le gravi carenze strutturali della strada, anche in sede costruttiva”: a parlare così è Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia – Centrodestra per il cambiamento.
“La situazione particolarmente preoccupante riguarda il fatto che sebbene le decine e decine di micropali che sono stati piantati nel terreno con l’aspettativa di fermarlo e consolidare il piano stradale superiore non stanno ancora dando i risultati previsti. La deformazione del terreno prosegue e questo continua a mettere a repentaglio la sede stradale della Strada di grande comunicazione al di sopra. Va detto, però, – aggiunge Gandola – che la Città metropolitana sta impiegando tutte le risorse e tutti i mezzi possibili tramite il concessionario Avr per cercare di porre rimedio al problema, ma la situazione sta portando alla luce le gravi carenze strutturali della strada e delle cosiddette fasce di rispetto. Una cosa grave, che andrà certamente valutata e accertata in tutte le sedi riguarda, ad esempio, la questione dei muri di contenimento sottostanti il tracciato stradale. Durante la frana si sono deformati, muovendosi in direzione del lago sottostante e la rotazione ha portato alla luce un fatto a mio avviso sconcertante: i muri mancano delle fondamenta, ovvero sono stati innalzati senza che gli stessi fossero ancorati saldamente al terreno sottostante tramite delle fondazioni adeguate. Questo non significa che questa sia la causa della frana, ci mancherebbe, ma è evidente che il potere di contenimento dei muri era totalmente inficiato da questa situazione. A chiarire questo fatto, proprio un paio di settimane fa, è stato lo stesso ingegnere Ferrante della Città metropolitana di Firenze durante una commissione controllo convocata ad hoc per parlare della viabilità ed in particolare della Fi-Pi-Li. A margine di quell’occasione sebbene fosse già stato chiarito che la situazione era in particolare divenire e che non era possibile definire una data di riapertura certa il sindaco di Lastra a Signa aveva comunicato che i lavori stavano procedendo velocemente e senza indugio. Oggi, ecco la doccia fredda e la cruda realtà”.
“La situazione della Fi-Pi-Li è un dramma non solo per il territorio lastrigiano, ampiamente colpito dai disagi di una prolungata chiusura della strada in direzione Firenze, ma per l’intera Regione – dichiarano Paolo Giovannini, consigliere comunale lastrigiano e coordinatore provinciale, Claudio Becagli, coordinatore comunale Lastra a Signa, e Giampaolo Giannelli, responsabile provinciale trasporti – in questo caso in crisi va tutto il sistema competitivo del territorio fiorentino e della Piana, il più grande e importante polo industriale della Regione. Siamo di fronte all’evidenza che le infrastrutture oggi presenti in Toscana siano assolutamente insufficienti a garantire una continuità industriale adeguata al momento economico che stiamo vivendo”. “Ci scontriamo con impietose situazioni che fanno dei nostri territori delle aree sempre meno appetibili per gli investimenti. La Regione Toscana e le istituzioni in genere – aggiungono – hanno colpe gravissime. Ogni giorno perso, negli anni scorsi, è stato un tassello che ci ha condotti in questa grave situazione”. Oggi veniamo a conoscenza del fatto che addirittura sarebbe in forse l’apertura di una corsia direzione Firenze entro l’estate. E’ una situazione davvero imbarazzante e che rischia di distruggere le già precarie condizioni relative alla uscita dalla crisi economica in cui siamo a causa della pandemia. Oggi serve un cambio di passo da parte della Regione. Chiediamo di sapere concretamente quali saranno i passaggi futuri e se la Regione avrà voglia di investire ingenti risorse sul tracciato della strada e, soprattutto, come e in quali tempi. I cittadini toscani hanno diritto di sapere con certezza come stanno le cose. Il tempo dei comunicati di circostanza è terminato”.