PRATO – “Per il secondo anno consecutivo, Prato si conferma al settimo posto in Italia per indice di criminalità, secondo la nuova classifica pubblicata dal Sole 24 Ore. Un risultato sconfortante, che testimonia come, nonostante gli allarmi lanciati negli ultimi anni, nulla sia cambiato. La città continua a vivere un’emergenza quotidiana, segno evidente del fallimento delle politiche sulla sicurezza portate avanti dal Partito Democratico in oltre undici anni di amministrazione. È la fotografia perfetta di una città abbandonata, dove la sicurezza non è mai stata una priorità per chi ha governato. Il Pd ha preferito il falso buonismo e l’ipocrisia alle scelte coraggiose e concrete. Oggi paghiamo quel prezzo”: a dirlo è Claudiu Stanasel, già vicepresidente del consiglio comunale di Prato e capogruppo della Lega.
“Secondo i dati del Sole 24 Ore, nella provincia di Prato si registrano oltre 5.000 reati ogni 100.000 abitanti, con una media di 14 furti al giorno. Numeri che raccontano una città dove la paura e l’insicurezza sono diventate parte della vita quotidiana, mentre per anni chi governava si è ostinato a negare il problema, liquidandolo come una semplice “percezione”. Per il Pd la sicurezza è sempre stata solo un problema di percezione, mai una priorità reale. Hanno preferito raccontare una città ideale che non esiste, mentre commercianti, famiglie e imprenditori subivano furti, aggressioni e degrado. È questa la loro eredità politica: una città commissariata e insicura”, prosegue Stanasel.
“Eppure, negli ultimi mesi, i segnali di cambiamento arrivati con la gestione commissariale del Comune dimostrano che un’altra strada è possibile: “Il Commissario, con il suo approccio pragmatico e concreto, ha dimostrato in pochi mesi quanto si sarebbe potuto fare in undici anni. Interventi mirati, collaborazione con le forze dell’ordine, azioni coordinate: tutto ciò che il Pd non ha mai voluto fare per pregiudizio ideologico. È la prova che, quando si vuole davvero affrontare il problema, i risultati si vedono”. Stanasel conclude con un appello diretto alla città: “Prato non può essere ricordata solo per la sua insicurezza. Serve un cambio di rotta netto, serve una politica che rimetta al centro la sicurezza, la legalità e il rispetto. Dopo anni di immobilismo e parole vuote, è il momento di restituire ai pratesi il diritto di sentirsi sicuri nella propria città”.
