Teckna, rinviato il tavolo dell’Unità di crisi

CAMPI BISENZIO – Rinviato ancora il tavolo dell’Unità di crisi per la Teckna Impianti srl previsto per domani negli uffici della direzione lavoro della Città metropolitana.  Il rinvio viene giudicato “poco rispettoso” da parte della Fiom-cgil.  “L’amministrazione della IBFS Holding, il fondo ceco proprietario dell’attività, ha fatto sapere questa mattina con una lettera – dice […]

CAMPI BISENZIO – Rinviato ancora il tavolo dell’Unità di crisi per la Teckna Impianti srl previsto per domani negli uffici della direzione lavoro della Città metropolitana.  Il rinvio viene giudicato “poco rispettoso” da parte della Fiom-cgil.  “L’amministrazione della IBFS Holding, il fondo ceco proprietario dell’attività, ha fatto sapere questa mattina con una lettera – dice Stefano Angelini della segreteria della Fiom Cgil di Firenze – che, poiché l’incontro ha per oggetto il futuro aziendale, è indispensabile la partecipazione della proprietà e per permetterne la presenza è necessario il rinvio di ulteriori due settimane. Davanti a questa ulteriore proroga, che riteniamo poco rispettosa anche delle Istituzioni convocate al tavolo, vorremmo ricordare che i lavoratori attendono da agosto le retribuzioni arretrate. E’ vero che, dopo che il Tribunale di Padova ha rifiutato la domanda di concordato, è stata aperta una procedura di cassa integrazione per crisi, ma i dipendenti continuano a non percepire stipendio”. La richiesta di rinvio dell’incotnro è arrivata dal fondo e non dall’amministratore delegato.

“Sarebbe interessante sapere se vi sono motivazioni che spiegano tale comportamento – dice Angelini – Auspichiamo comunque che queste due settimane possano servire all’azienda per  decidere cosa fare perchè mentre questa prende tempo le ricchezze si disperdono ed i clienti si rivolgono altrove. Anche qualora ci fossero stati soggetti interessati a rilevare l’attività, nella totale assenza di un referente ogni tentativo sarebbe risultato vano. E soprattutto, la dirigenza continua a negare le sue responsabilità verso famiglie che si ritrovano a fare i conti in difetto di sei mensilità”.