FIRENZE – In questi giorni, come ogni anno, lavoratori dipendenti e pensionati stanno percependo le tredicesime, il cui ammontare complessivo si attesta quest’anno a oltre 50,5 miliardi di euro. Si tratta di importi attesi, specialmente in questi anni in cui le famiglie sono sempre costrette a rinunce, anche in tema di regali e consumi natalizi. Le tredicesime rappresentano, quindi, una vera e propria boccata di ossigeno per i cittadini, anche se, a conti fatti, rimarrà ben poco in tasca. La maggior parte degli importi, infatti, sarà erosa dalle numerose scadenze di fine anno, nonché dal livello ancora sostenuto dei tassi, specialmente dei finanziamenti. Secondo lo studio dell’Osservatorio nazionale Federconsumatori, infatti, solo il 7,5% del monte tredicesime rimarrà nelle tasche delle famiglie toscane per regali, pranzi, cenoni ed eventuali viaggi.
Gran parte degli importi è destinato, invece, ai rincari delle assicurazioni (la cui incidenza sulle tredicesime ammonta al 16,3%), nonché alle rate di mutui e prestiti, voce da sempre in testa alla classifica delle componenti che intaccano la gratifica natalizia, la cui incidenza quest’anno è pari al 29,1%. Altre voci con pesi importanti sono quelle relative alle tasse (12,75%), all’aumento dei prezzi, che si mantengono su livelli elevati (con un’incidenza del 6,25%), alle spese per la salute (no ticket), la cui incidenza scende leggermente al 2,8%.
“Di fronte a tale situazione, quello alle porte rischia di confermarsi un altro Natale freddo sul fronte dei consumi e dei regali, che peraltro molti hanno anticipato approfittando degli sconti del “Black Friday”. Una situazione di difficoltà delle famiglie a cui, in manovra, non si dà alcuna risposta. Sarebbe ora – dice Laura Grandi, presidente Federconsumatori Toscana – che il Governo adottasse provvedimenti concreti per sostenere il potere di acquisto e l’intero sistema economico. In particolare, è urgente lo stanziamento di fondi per il contrasto alla povertà energetica e alla povertà alimentare, misure indispensabili per iniziare a colmare le disuguaglianze esistenti, che si fanno sempre più profonde, testimoniando l’inefficacia delle politiche sinora adottate”.
Per quanto riguarda le province più parsimoniose, al primo posto troviamo Livorno, solo il 5% della tredicesima lo destinerà ai regali e allo svago, seguita da Grosseto (5,5%9, Pistoia (6,2%), Prato e Massa Carrara (6,5%), Arezzo (6,8%), Pisa (7%), Lucca (7,2%), Firenze e Siena (7,5%). In merito, invece, nel dettaglio, all’incidenza delle principali voci di spesa sugli importi delle tredicesime, Rc Auto parte della tredicesima impiegata 16,30%, prestiti, mutui e rate 29,10%, bollette e utenze 23,10%, aumento prezzi 6,25%, tasse (Tasi seconda casa, Imu seconda casa, Tari, bolli) 12,75%, visite ed esami medici 2,80%, rimanenza 9,70%.
