UPS e Fratelli di Signa: “Chiederemo ufficialmente la presidenza del consiglio comunale”

SIGNA – L’analisi del voto al ballottaggio di neanche una settimana fa e la richiesta, che sarà presentata ufficialmente in occasione del primo consiglio comunale (previsto entro il 15 luglio), affinché la presidenza sia assegnata all’opposizione, nella persona di Monia Catalano. Una richiesta che, come hanno spiegato i sei consiglieri eletti (Gianni Vinattieri, Gabriella Fontani […]

SIGNA – L’analisi del voto al ballottaggio di neanche una settimana fa e la richiesta, che sarà presentata ufficialmente in occasione del primo consiglio comunale (previsto entro il 15 luglio), affinché la presidenza sia assegnata all’opposizione, nella persona di Monia Catalano. Una richiesta che, come hanno spiegato i sei consiglieri eletti (Gianni Vinattieri, Gabriella Fontani e la stessa Catalano per Uniti per Signa, Marco Colzi, Luigi Forte e Mauro Golini per Fratelli di Signa) è conseguente proprio all’esito delle recenti amministrative “con un paese diviso esattamente a metà – hanno spiegato – e la vittoria di Giampiero Fossi per soli 238 voti. Non vogliamo né trattative anticipate, né tanto meno segrete, sarà una richiesta che formalizzeremo al primo consiglio”.

Ma quella di stamani è stata anche l’occasione per prendere in esame quanto successo negli ultimi mesi fino al verdetto delle urne: “E’ vero, ed è la prima considerazione che voglio fare, dalle elezioni siamo usciti sconfitti – ha detto Catalano – ma l’andamento ha dimostrato che la nostra è stata ed è un’idea comunque vincente, con un consenso significativo raggiunto sia al primo turno che al ballottaggio. La seconda è che Fossi ha vinto, ma non ha convinto: nella storia di questo Comune, invece, non c’era mai stata un’opposizione così convincente ed è quello che vogliamo fare anche fra i banchi del consiglio comunale, con una politica amministrativa, da parte nostra, che non sarà né di destra, né di sinistra, ma soltanto per il bene della comunità signese”.

Quindi è stata la volta delle singole liste che entreranno a far parte del consiglio comunale, a partire da Uniti per Signa: “A dispetto di quello che in diversi dicono – ha affermato Vinattieri – il nostro è stato un risultato importante; manteniamo gli stessi seggi di cinque anni fa, con una percentuale che si è attestata intorno al 15%, ma in un contesto completamente diverso rispetto al 2019, quando Uniti per Signa si presentò da sola mentre questa volta le liste a sostegno del candidato sindaco erano sei. Senza dimenticare che anche i votanti sono diminuiti circa dell’8%”. Vinattieri, fra l’altro, è stato il candidato più votato di tutto il consiglio comunale ed è lui a ufficializzare la richiesta della presidenza del consiglio: “Chiederemo che sia assegnata a Monia Catalano”.

Per poi togliersi qualche “sassolino dalla scarpa”: “Uniti per Signa non è mai stata né di centro-destra, né di centro-sinistra. E cinque anni fa è nata proprio per cercare di andare oltre le offerte politiche all’epoca presenti sul “piatto”. La stessa cosa è stata fatta questa volta, nonostante per qualcuno questo aspetto sia visto in modo ossessivo, dal momento che nessuno di noi, fra tutti i candidati che erano in lista, ha mai parlato di posizionamenti politici, ma solo di una proposta che aveva come obiettivo quello della maggiore trasversalità possibile”.

“Nessuno – continua Marco Colzi, che sarà il capo gruppo di Fratelli di Signa – ricorda che abbiamo avuto una scissione interna a tre mesi dalle elezioni che poteva danneggiarci molto di più. Adesso lavoreremo per un’opposizione che sia di vigilanza sulla maggioranza che comunque ha il diritto di governare, a partire dalla richiesta di istituire la “famosa” commissione di controllo e garanzia già attiva da tempo negli altri Comuni della Piana”. “Il civismo puro – ha concluso Forte, che torna in consiglio dopo una quindicina d’anni – non può esistere, chi si candida incarna comunque un proprio sentimento politico. Noi, credo di poter parlare anche per le altre liste, siamo andati oltre, condividendo una pluralità di sensibilità per il bene di tutti, quello che era e resta il nostro obiettivo anche per il futuro”.