UPS: “I signesi rischiano di dover pagare due volte la tassa di esumazione dei propri defunti, prima alla Cimiteri srl e poi al Comune”

SIGNA – Non ci stanno il capo gruppo di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri, e il consigliere Simone Lulli in merito alla bocciatura, in occasione dell’ultimo consiglio comunale, “di una nostra mozione – spiegano in una nota – che mirava a ripristinare un minimo di equità di giustizia nel campo delle tariffe cimiteriali. Con la […]

SIGNA – Non ci stanno il capo gruppo di Uniti per Signa, Gianni Vinattieri, e il consigliere Simone Lulli in merito alla bocciatura, in occasione dell’ultimo consiglio comunale, “di una nostra mozione – spiegano in una nota – che mirava a ripristinare un minimo di equità di giustizia nel campo delle tariffe cimiteriali. Con la conseguenza e il rischio che i cittadini debbano pagare due volte la tariffa di esumazione dei propri cari. Fra le molte norme volute e votate da giunte e maggioranze Pd in conflitto con gli interessi e i diritti della comunità signese, quelle approvate il 16 luglio 2015 rappresentano un passaggio emblematico. Con una delibera di consiglio comunale, infatti, furono cancellati diritti acquisiti dei signesi in riferimento alla sepoltura dei propri defunti presso i cimiteri comunali. Con la pretestuosa motivazione che altrimenti sarebbe saltato il piano economico finanziario alla base della concessione esterna dei servizi cimiteriali. Conferma di un baricentro politico orientato verso il fare cassa a discapito dei cittadini”.

“Fra le altre cose, – spiegano – fu modificato il regolamento di polizia mortuaria introducendo l’obbligo del pagamento della tariffa di esumazione all’atto dell’inumazione, ovvero il pagamento di una tariffa di disseppellimento della salma nel momento della sepoltura della medesima e, quindi, almeno dieci anni prima che il servizio venisse realmente erogato. Per la nuova formulazione dell’articolo 59 del regolamento “le esumazioni ordinarie sono soggette al pagamento dell’apposita tariffa, da corrispondere all’inumazione”.…”.

“Premesso che si tratta di un provvedimento inaccettabile e indecente, dato che non c’è alcuna base logica, morale e giuridica per applicare ai cittadini il pagamento di una tariffa per un servizio che nel migliore dei casi verrà realizzato dieci anni dopo, dal 30 novembre 2021 si è posto un altro problema. A decorrere da quella data, infatti, l’amministrazione comunale ha avviato il procedimento per la cessazione degli effetti della concessione stipulata fra l’impresa Cimiteri di Signa Srl – con una serie di procedimenti giudiziari a tutt’oggi pendenti e forieri di possibili conseguenze dirompenti sul bilancio comunale – ma va da sé che dal 2015, a causa della modifica del regolamento di polizia mortuaria, i signesi hanno pagato alla Cimiteri Srl la tariffa di esumazione all’atto della sepoltura dei propri defunti. Quindi, dal 2025 inizieranno le esumazioni che verranno gestite dal Comune attraverso nuovi affidamenti. Ma chi ha già pagato per l’esumazione dieci anni prima alla Cimiteri Srl dovrà nuovamente pagare la tariffa al Comune per la realizzazione il servizio?”.

“Per una questione di giustizia sociale come gruppo di Uniti Per Signa – concludono i due consiglieri – abbiamo presentato nel consiglio comunale di giovedì 27 luglio una proposta, sotto forma di mozione, per eliminare l’obbligo di pagamento della tariffa di esumazione all’atto dell’inumazione e per impegnare il sindaco e la giunta “a non prevedere un ulteriore pagamento della tariffa di esumazione per i cittadini che l’avessero già corrisposta all’atto dell’inumazione”. Ma sindaco e maggioranza Pd hanno votato contro la suddetta mozione di puro buonsenso e tesa a riparare un vulnus d’ingiustizia. Prefigurando uno scenario solo signese in cui i cittadini potrebbero essere costretti a pagare due volte la tassa di esumazione per i loro defunti. Che, dall’aggiornamento al rialzo del 2023, equivale a 400 euro per esumazione/inumazione e 230 euro per esumazioni ordinarie”.