Clara, 12 anni, con la pittura lancia la sua “sfida” alla vita

CAMPI BISENZIO – Ci sono storie che meritano di essere raccontate. E che soprattutto meritano di essere “messe in mostra”. La storia è quella di una giovane artista fiorentina, Clara Woods, che a 12 anni realizza la sua prima personale mostra d’arte. Mostra che dal 9 al 30 marzo sarà visitabile presso la caffetteria “Tuttobene”: […]

CAMPI BISENZIO – Ci sono storie che meritano di essere raccontate. E che soprattutto meritano di essere “messe in mostra”. La storia è quella di una giovane artista fiorentina, Clara Woods, che a 12 anni realizza la sua prima personale mostra d’arte. Mostra che dal 9 al 30 marzo sarà visitabile presso la caffetteria “Tuttobene”: 15 opere su legno e tela, “Colori al posto delle parole” il tema, con la particolarità, non di poco conto, che la ragazza “sfida” le diagnosi scientifiche. Infatti, quando era ancora nel grembo materno un ictus avrebbe dovuto condannarla a vivere come un vegetale secondo le previsioni dei medici. Invece la giovanissima pittrice oggi cammina, comprende tre lingue e presenta i suoi quadri, attraverso i quali riesce farsi capire senza parlare. Da allora la sua vita è stata una sfida continua e la pittura una forma di comunicazione ancora più immediata rispetto alla parola, che ancora le manca. Le quindici opere sono tutte di diverse dimensioni, fino a 100×100 cm, realizzate in gran parte con acrilico su diversi supporti (prevalentemente legno e tela).

In mezzo a paesaggi astratti e ritratti che ricordano vagamente lo stile di Jean-Michel Basquiat, è riconoscibile qualche esemplare della serie dei gatti realizzata da Clara, così come si distingue l’influenza della cifra stilistica di Frida Kahlo, una delle fonti di ispirazione della giovane pittrice. “All’inizio i medici ci dissero che Clara avrebbe vissuto come un vegetale – racconta la madre Betina Genovesi – che non avrebbe potuto camminare, correre, comprendere, avere una vita normale. Ma non è andata così: Clara è sempre stata molto solare e ha affrontato tutto con gioia e forza di volontà”. All’età di un anno ha cominciato la terapia di riabilitazione e con il passare del tempo i progressi sono sempre stati più tangibili. La pittura è stata fin da subito un mezzo per esprimersi: ha iniziato a dipingere fin da quando era molto piccola, ha abbandonato i pennelli per alcuni anni e nel 2015 ha ricominciato, con più dedizione di prima. E’ stata un’evoluzione costante, dalla fase iniziale in cui distruggeva i propri quadri dopo averli completati, fino alla prima mostra d’arte. Clara Woods ha una doppia emiparesi ma il lato destro è molto più debole del sinistro, che è quello che usa per dipingere. Ha dovuto operarsi due volte per allungare i tendini, ma oggi è in grado di camminare e correre, anche se si stanca velocemente e deve far uso di una carrozzina. “Grande merito del suo sviluppo va al padre Carlo Woods – sottolinea Betina Genovesi – che ha sempre trasformato in sì i no degli altri, a partire dai medici, trovando soluzioni alternative per permetterle di raggiungere gli stessi obiettivi”. E continuando a sfidare i propri limiti giorno dopo giorno, nella vita come nell’arte.