“Il volontariato è il capitolo più bello nella storia della Toscana”: a Spazio Reale la Regione premia la Protezione civile

CAMPI BISENZIO – Un ringraziamento, ma anche un momento di condivisione. Per discutere e riflettere su quello che è stato, ma anche per essere ancora più efficaci in futuro. A Spazio Reale, che nei giorni dell’emergenza dell’alluvione è stato centro di accoglienza per chi, a causa della furia dell’acqua, aveva perso tutto, per poi ospitare […]

CAMPI BISENZIO – Un ringraziamento, ma anche un momento di condivisione. Per discutere e riflettere su quello che è stato, ma anche per essere ancora più efficaci in futuro. A Spazio Reale, che nei giorni dell’emergenza dell’alluvione è stato centro di accoglienza per chi, a causa della furia dell’acqua, aveva perso tutto, per poi ospitare la colonna mobile della Protezione civile, protagonista è stata proprio la Protezione civile regionale, con il suo volontariato organizzato. Un appuntamento annuale, voluto dalla Regione, quest’anno reso più particolare dall’alluvione e dal maltempo che appena cinque mesi fa ha sconvolto il Comune di Campi Bisenzio e tanti altri territori in Toscana. Il ricordo va lì, a quell’emergenza: fra i volontari, settecento quelli presenti sui 4.800 complessivamente impegnati in quei giorni, a riempire tutti gli spazi a disposizione, con i prefetti, alcuni sindaci (presenti il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri e il vice-sindaco di Signa, Marinella Fossi), amministratori, con il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessore all’ambiente e alla protezione civile, Monia Monni. Insieme a loro anche Fabrizio Curcio, il capo del Dipartimento di protezione civile nazionale. 

I volontari, ovvero, nel dramma, un sorriso di speranza per chi è disperato e viene soccorso. “Certo – raccontano alcuni di loro –  non siamo immuni dal peso emotivo di una tragedia, ancora di più se vissuta in casa propria. Ma se una grande emergenza viene scomposta nella somma di tanti piccoli problemi a cui cercare una soluzione, allora tutto diventa più facile e gestibile”. La Protezione civile nazionale nasce nel 1970, dopo l’alluvione di Firenze del 1966 e il terremoto del Belice. Un modello, ha sottolineato Curcio, che “si basa sul volontariato organizzato e il coordinamento, frutto di una grande intuizione. Un sistema solido, fatto di grande partecipazione, solidarietà e democraticità, con grandi passi in avanti registrati negli ultimi anni”.  

Ma è anche un sistema vivo e che cambia, così come cambia la realtà attorno a noi. E così le parole chiave che si sono ripetute per tutta la mattinata non potevano che essere la formazione (dei tecnici, dei volontari ma anche di sindaci e amministratori), l’importanza di procedure standardizzate, la messa in sicurezza e prevenzione, ma anche l’impegno a far crescere la consapevolezza nei cittadini del rischio del proprio territorio di fronte a eventi metereologici sicuramente estremi ma non più così rari. Sfide su cui misurarsi e ben presenti nell’agenda dell’assessorato regionale all’ambiente e alla protezione civile, per risposte sempre più efficaci. E poi un grande grazie per chi di fatto è volontario per 365 giorni l’anno e quando, non impegnato nell’emergenza, si forma per essere pronto di fronte a nuove emergenze: le più disparate, anche quelle umanitarie dei profughi in arrivo, e non solo le calamità naturali. La mattinata è terminata con la consegna degli stemmi della Protezione civile e degli attestati di riconoscimento ai volontari e a tutte le istituzioni impegnate. 

Ma c’è stato spazio anche per due buone notizie: “Si sta concludendo – ha detto l’assessore Monni – la distribuzione a cittadini e imprese dei 25 milioni di euro stanziati dalla Regione, mentre con il Governo sono state definite le risorse – 44 milioni nel 2024 e 12 milioni nel 2025 – per il contributo ai cittadini (5.000 euro) e alle aziende (20.000). E anche sul fronte dei lavori di somma urgenza si sono fatti passi in avanti e trovati assieme al Dipartimento nazionale di Protezione civile gli 88 milioni che ancora mancavano per poter saldare il conto degli interventi di somma urgenza durante e a seguito dell’emergenza”. 

“In questo luogo – ha detto Stefano Ciappelli, presidente di Spazio Reale Group (insieme a lui anche la direttrice, Elisabetta Carullo) – c’eravate voi e c’era la sofferenza di chi aveva perso tutto a causa dell’alluvione. Chi era stato costretto ad abbandonare la propria casa, ma anche la colonna mobile della Protezione civile. La speranza, ovviamente, è che in futuro non ci sia più bisogno, ma in ogni caso, se dovesse servire di nuovo, noi saremo sempre a disposizione”.