Ex Libris: quando i libri orientano la vita. Il racconto di uno studente

SESTO FIORENTINO – Quando cultura, libri, lettura, ragazzi, persone con tanta esperienza, amici o, semplicemente, curiosi si uniscono per la nascita di una bellissima iniziativa. Un modo diverso di passare una serata, ma tanto, tanto piacevole. Essere insegnanti vuol dire anche questo: offrire il nostro tempo per aiutare e aiutarci a diventare migliori. ExLibris è […]

SESTO FIORENTINO – Quando cultura, libri, lettura, ragazzi, persone con tanta esperienza, amici o, semplicemente, curiosi si uniscono per la nascita di una bellissima iniziativa. Un modo diverso di passare una serata, ma tanto, tanto piacevole. Essere insegnanti vuol dire anche questo: offrire il nostro tempo per aiutare e aiutarci a diventare migliori. ExLibris è un’associazione culturale che vuole unire giovani e meno giovani. Per questo nel direttivo, formato da 15 persone, ci sono nove ragazzi fra i 20 e i 23 anni. Il martedì ci si ritroverà alle 21 alla sede dell’Auser in via Pasolini 101: si parlerà, ci si confronterà e si uniranno idee…aspettiamo ogni amico vecchio o nuovo.Ma le migliori parole sono quelle che ci scrive sempre il nostro caro Andrea Lepri, studente della 5 D Linguistico dell’Istituto Calamandrei. (Maria Coscarelli)

Una serata all’insegna della condivisione, in cui ognuno ha letto estratti dal libro che più ha toccato la sua coscienza. Perché è proprio dai libri che proviene l’intento di promuovere e sostenere quest’immenso mondo di cultura e letteratura, come ci fa notare il nome dell’associazione: “ExLibris”, “dai libri”. È da essi che tanti pensieri dovrebbero nascere, sono loro che dovrebbero spingerci a riflettere per cambiare ciò che ancora nel mondo non funziona. Ma il bello è che non si rifanno al nostro, imperfetto e caotico: entrando in un libro si entra in altri mondi che, per quanto immaginari o fittizi possano essere, lasciano in noi un’impronta e un messaggio che non dev’essere accantonato alla fine dell’ultima pagina, ma che va riportato indietro nella realtà, la nostra realtà, per conferire anche a questa un tocco di immutabile perfezione che la letteratura ci offre. (Andrea Lepri)