L’assessore Scarafuggi prende le distanze dal Psi lastrigiano: “Il centro-sinistra resti compatto”

LASTRA A SIGNA – Alla fine di aprile la fuoriuscita, anzi il riposizionamento del Partito Socialista lastrigiano rispetto alla maggioranza che attualmente governa Lastra a Signa, come spiegato dal suo capo gruppo Pietro Milanesi. Espressione in giunta del partito è Elena Scarafuggi, assessore con deleghe, fra le altre, a sociale e pubblica istruzione. Assessore che […]

LASTRA A SIGNA – Alla fine di aprile la fuoriuscita, anzi il riposizionamento del Partito Socialista lastrigiano rispetto alla maggioranza che attualmente governa Lastra a Signa, come spiegato dal suo capo gruppo Pietro Milanesi. Espressione in giunta del partito è Elena Scarafuggi, assessore con deleghe, fra le altre, a sociale e pubblica istruzione. Assessore che oggi ha voluto dire la sua, prendendo le distanze da quella decisione.

“Nonostante non sia nella mia natura espormi in dibattiti sui mezzi di comunicazione – ha detto in una nota – in questo momento ne sento l’esigenza. I risultati delle elezioni politiche, che hanno portato alla costituzione dell’attuale governo, e i recenti risultati delle elezioni amministrative, vedono l’Italia spostarsi verso una deriva xenofoba e populista che trova forza anche nelle troppe divisioni della sinistra. Nel consiglio comunale del 26 aprile scorso il Psi di Lastra a Signa ha revocato la fiducia all’amministrazione decidendo di schierarsi fra i banchi dell’opposizione. Questa scelta, come ha dichiarato il segretario Pietro Milanesi, è stata maturata a maggioranza all’interno del direttivo di Lastra a Signa ed è esclusivamente legata a dinamiche di politica nazionale. Mi sono opposta, insieme ad altri due compagni su dieci, a questa decisione e a quasi due mesi di distanza resto ancora più convinta della mia posizione”.

L’assessore Scarafuggi poi entra nel merito della questione: “Il riposizionamento del Psi lastrigiano all’opposizione, dal quale si sono in seguito pubblicamente dissociati anche il Psi provinciale e regionale, non può non portare delle conseguenze delle quali i fautori di questa scelta dovranno assumersi piena responsabilità Non credo sia il momento di cimentarsi in incerti esperimenti politici, la sinistra deve invece rispondere con forza e in modo compatto alle propagande a cui Salvini e affiliati ci stanno quotidianamente sottoponendo. Sono disgustata dalla vicenda della nave Aquarius e dalle dichiarazioni di questi giorni. Dentro di me porto i valori del socialismo, basati sull’equità e la solidarietà”.

“La mia appartenenza al Psi – aggiunge – ha questo valore: agire perché i più deboli possano avere gli strumenti per potersi confrontare con i più forti. Sicuramente in questo c’è dell’utopia, ma il sogno diventa più reale se si ha la possibilità di poter “fare”, di poter lavorare in tal senso. Per questo e per la volontà di portare a compimento il lavoro relativo alle mie deleghe non ho rassegnato le dimissioni ma sono consapevole che questa mia posizione mal si concilia con quella presa dalla sezione del Psi lastrigiano che vede appunto sedere oggi, tra i banchi dell’opposizione, il proprio segretario. E’ quindi evidente che permanendo questa situazione non potrò rinnovare la tessera della sezione pur riconoscendomi nella proposta politica del Psi nazionale”.

“La posizione attualmente assunta dalla sezione del Psi lastrigiano, giustificata da Milanesi come il tentativo di rilanciare una collocazione più autorevole della sinistra, porta di fatto a un indebolimento di quel fronte che nel 2014, presentandosi compatto, permise di ottenere una vittoria netta sui contendenti della destra. Ritengo – conclude – che quello schema sia valido anche e soprattutto oggi e i risultati di queste ultime amministrative ne sono la conferma, l’esempio di Brescia su tutti. In questo preciso momento storico la compattezza delle forze di centro-sinistra deve essere il valore aggiunto per fare fronte comune alle derive che le destre stanno cercando di insinuare nella nostre comunità. Credo che potrebbe essere utile pensare ad un eventuale progetto alternativo, di area riformista, che abbia la capacità di confrontarsi con le forze di centro-sinistra, farne una sintesi, e rilanciare un mandato amministrativo”.