25 Aprile. Il sindaco Falchi “Siamo felici di ritornare in piazza, ma è una felicità ridotta. Solidarietà all’Anpi”

SESTO FIORENTINO – “Siamo felici di poter tornare dopo due anni difficili a festeggiare questa giornata in piazza guardando negli occhi tante facce amiche, tante associazioni, sindacati, istituzioni”. Ha esordito così il sindaco Lorenzo Falchi questa mattina in piazza De Amicis dove si è concluso il corteo per la celebrazione del 25 Aprile. Un ritorno […]

SESTO FIORENTINO – “Siamo felici di poter tornare dopo due anni difficili a festeggiare questa giornata in piazza guardando negli occhi tante facce amiche, tante associazioni, sindacati, istituzioni”. Ha esordito così il sindaco Lorenzo Falchi questa mattina in piazza De Amicis dove si è concluso il corteo per la celebrazione del 25 Aprile. Un ritorno in piazza “dopo due annii difficili” legati alla pandemia mentre questa mattina la cerimonia della Liberazione ha visto davvero tanta gente: famiglie intere, qualche giovane, rappresentanti di associazioni, sindacati e istituzioni. Il sindaco ha ricordato tuttavia che quella di oggi “è una felicità ridotta”. 

“Una felicità molto ridotta a causa di quello che succede a poca distanza da noi in Ucraina. – ha detto Falchi – Non possiamo non mandare un segnale forte di vicinanza e solidarietà al popolo ucraino che è stato aggredito dalla Russia e dobbiamo esprimere una netta condanna all’aggressione. Abbiamo il dovere di richiamare le istituzioni a tutti i livelli a fare di più per cercare quella pace che permetta di far fermare le armi in Ucraina e negli altri scenari di guerra aperti nel nostro Pianeta”. E poi ha ricordato che il “25 Aprile, insieme a poche altre giornate come il 2 giugno, fanno parte delle date fondanti della nostra Repubblica, del nostro vivere democratico, civile e libero. In questa piazza riconosciamo e salutiamo la liberazione e la libertà conquistata ma rendiamo un grazie collettivo a chi ha permesso la liberazione”.

Il sindaco ha poi espresso solidarietà all’Anpi “che – ha detto – ha espresso opinioni forti che possono essere condivise o meno, io le condivido in larga parte. Ma il tema è denunciare l’attacco mediatico da larga parte e politico del nostro Paese in chiunque pone parole, secondo me di buon senso, per la pace contro la guerra, è trovare il capro espiatorio. Come dice l’articolo 11 della Costituzione: l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alle libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione dei conflitti internazionali”. Ha concluso il suo intervento ricordando l’articolo 3 della Costituzione “uno dei più belli” ha detto il sindaco Falchi che recita “tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge ed è compito della repubblica rimuovere quegli ostacoli per far esprime in pieno delle potenzialità e la libertà di ogni cittadino e di ogni cittadina”.

“Il nostro Paese non sarebbe quello che è se la Resistenza non ci fosse stata” ha detto Giuseppe Matulli presidente dell’Istituto storico toscano della Resistenza e dell’Età contemporanea e ha aggiunto “Qualcuno dice che ci sarebbe stata lo stesso la Liberazione se non ci fosse stato l’esercito di liberazione nazionale e il movimento partigiano, ma sarebbe stata una liberazione molto diversa. La nostra riconoscenza a tutto il movimento di liberazione è questa aver salvato la dignità del nostro Paese”. Il 77esimo anniversario della Liberazione dal Nazifascismo si è aperto con la deposizione delle corone ai cippi e al Cimitero maggiore, la celebrazione della Messa alla Pieve di San Martino e la deposizione delle corone in piazza Vittorio Veneto e in piazza De Amicis. Sono intervenuti Roberto Corsi, presidente Anpi Sesto Fiorentino, Giuseppe Matulli e Laura Giolli di Aned.