Aeroporto, in sei punti quello che non va

SESTO FIORENTINO – I tecnici e gli amministratori della Piana si sono incontrati, ieri, a Prato per confrontarsi sull’aeroporto dopo le integrazioni di Toscana aeroporti. Secondo una nota del Comune Prato, sono ancora sei i punti principali su cui il nuovo progetto risulta ancora inadeguato: l’utilizzo dei dati medi di traffico aereo, gli inquinanti ambientali, la mancata […]

SESTO FIORENTINO – I tecnici e gli amministratori della Piana si sono incontrati, ieri, a Prato per confrontarsi sull’aeroporto dopo le integrazioni di Toscana aeroporti. Secondo una nota del Comune Prato, sono ancora sei i punti principali su cui il nuovo progetto risulta ancora inadeguato: l’utilizzo dei dati medi di traffico aereo, gli inquinanti ambientali, la mancata caratterizzazione delle terre, il reticolo idraulico, l’incidenza negativa sull’ecosistema esistente i collegamenti e il traffico.
Per quanto riguarda il primo punto, secondo la nota, tutto il masterplan è costruito sui dati di traffico medio della movimentazione dei mezzi aerei e delle persone. La Via invece dovrebbe tener conto dei dati di traffico massimo, ovvero dei picchi che si possono raggiungere.
Il masterplan, prosegue il comunicato riferendosi al secondo punto, si limita a valutare l’impatto inquinante del singolo progetto, senza tener conto degli effetti collettivi. Sulla zona interessata dal progetto del nuovo aeroporto di Peretola, infatti, insiste già un’infrastrutturazione importante, oltre ad altre opere in fase di realizzazione o da realizzare come la Scuola marescialli, il nuovo stadio, la terza corsia dell’autostrada e il termovalorizzatore di Case Passerini. Nella valutazione degli inquinanti e in particolare delle emissioni atmosferiche, quindi, deve essere tenuto conto della somma dei diversi fattori. Inoltre si osserva che vengono sottostimati sia gli impatti acustici sia il carico indotto dall’aeroporto stesso.
La mcaratterizzazione delle terre. Per quanto riguarda questo aspetto il cantiere per la costruzione del nuovo aeroporto prevede circa 3 milioni di metri cubi di terre in entrata e un milione di metri cubi in uscita. Manca il piano di caratterizzazione delle terre in base alla quale possono essere valutati i reali costi smaltimento e di eventuale bonifica.
Sullo spostamento del Fosso reale e delle casse d’espansione esistenti il nuovo masterplan integrato non prevede alcuna modifica rispetto al progetto presentato, nonostante le osservazioni puntuali del ministero dell’Ambiente.
Il masterplan conferma una Valutazione di Incidenza (VI) negativa degli impatti sulle aree naturali circostanti, habitat ed ecosistemi certificati del sito Natura 2000, siti di interesse comunitario e regionale (SIC/SIR). Queste aree verranno spostate e ricreate in altro territorio, ma questo non è sufficiente per compensare l’impatto negativo sulla zona.
Ed infine, masterplan sottostima il carico complessivo del traffico indotto dal nuovo aeroporto e considera come già in funzione infrastrutture viarie in realtà ancora non completate e, di conseguenza, è necessario prevedere un sistema di collegamento integrato.