Cavalli, ancora sciopero e giovedì 17 nuovo incontro con l’azienda

SESTO FIORENTINO – Sciopero per tutta la giornata, oggi, dei lavoratori di Cavalli.  I lavoratori hanno attivato un presidio questa mattina davanti all’ingresso della sede in via Edison per ribadire la propria contrarietà alla risposta dell’azienda che è stata data loro nell’ultimo incontro di giovedì 10 novembre. “L’azienda non  ha fatto un passo in avanti […]

SESTO FIORENTINO – Sciopero per tutta la giornata, oggi, dei lavoratori di Cavalli.  I lavoratori hanno attivato un presidio questa mattina davanti all’ingresso della sede in via Edison per ribadire la propria contrarietà alla risposta dell’azienda che è stata data loro nell’ultimo incontro di giovedì 10 novembre.

“L’azienda non  ha fatto un passo in avanti – dice Bernardo Marasco della Cgil – se non quello di proporre nell’ultimo incontro di giovedì scorso, un indennizzo ai lavoratori in esubreo di 4 mensilità”.

Una proposta che, secondo lavoratori e sindacati, non risolve la questione. Attualmente alla sede di Sesto Fiorentino i lavoratori in esubero sono 77. Quello che non convince sia sindacati che lavoratori è proprio la scelta aziendale che si sarebbe detta pronta a puntare sul rilancio dell’attività nella sede dell’Osmannoro quando dall’altro lato ha deciso la chiusura della stamperia, simbolo dell’attività di Cavalli.

“Sono tre i punti che vogliamo affrontare – dice Marasco – il primo è la riduzione dell’organico non crediamo che possa garantire lo sviluppo dell’azienda come è stato detto, la vicenda della stamperia che non convince proprio perché rappresenta l’attività di Cavalli e il terzo punto che non abbiamo capito è come verrà gestito il trasferimento dei lavoratori da Milano. A questo l’azienda dovrà rispondere. Secondo noi ci sono ancora margini per affrontare gli esuberi, ma chiediamo qualcosa di più dignitoso rispetto a quanto ci è stato proposto”.

Giovedì 17 novembre si terrà un nuovo incontro con l’azienda. “Speriamo – dice Marasco – che almeno si entri nel merito e quindi che l’azienda dia le risposte”.