I bambini? Stanno “a casa”. Ecco il nido domiciliare Anacleto, nato dalla passione di Ilaria

SESTO FIORENTINO – Un ambiente piccolo, intimo, colorato e pensato su misura per i bambini. Letture, laboratori ma anche attività all’aperto, come le “spedizioni” avventurose al parco dell’Oliveta, una mensa che è una cucina casalinga. Tutto questo è nato dalla passione e dallo studio di Ilaria Giachetti, 41enne educatrice professionale e mamma, che nove anni […]

SESTO FIORENTINO – Un ambiente piccolo, intimo, colorato e pensato su misura per i bambini. Letture, laboratori ma anche attività all’aperto, come le “spedizioni” avventurose al parco dell’Oliveta, una mensa che è una cucina casalinga. Tutto questo è nato dalla passione e dallo studio di Ilaria Giachetti, 41enne educatrice professionale e mamma, che nove anni fa nella sua abitazione di Sesto Fiorentino ha creato l’asilo nido domiciliare “Anacleto”, autorizzato e accreditato dal Comune.

Oggi, soprattutto nel resto di Europa, è una realtà consolidata, ma nove anni fa non era scontato: come è nata l’idea di aprire un asilo domiciliare?

Ero educatrice in un asilo privato convenzionato con il Comune di Firenze, gestito in proprio insieme a un’altra socia. Mi rendevo conto che il mio lavoro mi dava molta soddisfazione, ma che raggiungere tutti i giorni Firenze con orari così allungati non mi dava modo di seguire la mia famiglia come avrei voluto. La molla che ha fatto scattare tutto il progetto è stata questa, in effetti. Ho visto che il Comune di Sesto aveva una lista per i servizi educativi in contesti domiciliari e mi sono iscritta. Da lì è nato “Anacleto”, che accoglie bambini dai 3 ai 36 mesi, per un massimo di sei ospiti.

Come funziona in concreto?

Io e la mia collega accogliamo i bambini e facciamo moltissime attività, dai laboratori sensoriali, alle letture, senza dimenticare quando lo permette la stagione, le uscite nel parco dell’Oliveta. Poi si mangia, abbiamo menù con prodotti a filiera corta e biologici, sviluppati in collaborazione con una nutrizionista dell’Asl di Sesto. Per i più piccoli studiamo insieme ai genitori il menu dello svezzamento che è un momento importante ed è quindi personalizzato per ogni bambino.

Cosa ha di diverso secondo te un nido domiciliare rispetto a quelli tradizionali?

L’ambiente non è dispersivo, le attività sono ritagliate su misura dei bambini, i piccoli ospiti sono pochi e questo fa sì che abbiano i loro spazi e quindi, oltre a giocare insieme, riescono anche a concentrarsi sulla loro attività. I bambini sono parte integranti di tutto quello che facciamo, ad esempio quando è possibile, facciamo loro conoscere da vicino gli ingredienti che poi utilizzeremo per il pranzo, ad esempio verdure e legumi. Ma la cosa più importante è il processo che si innesca tra educatore, bambino e famiglia: si tratta di tre strumenti che suonano insieme, un’orchestra, che per ogni piccolo si accorda in maniera diversa.

In sostanza Anacleto è nato da un tuo sogno, quello di conciliare meglio il lavoro con la tua vita privata e la famiglia: questo per tante donne è ancora un grande nodo da risolvere.

Sì, la molla che ha fatto scattare il progetto è stata questa e non potrei essere più soddisfatta di aver intrapreso questa strada, che mi ha permesso di seguire i miei figli e i “miei bimbi” dell’Anacleto.