SESTO FIORENTINO – Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Toscana ribadiscono la contrarietà alle aperture dei negozi per le prossime festività religiose e ne chiedono il rispetto del significato e del valore sociale. E proclamano l’astensione dal lavoro e lo sciopero per le prossime festività di Pasqua e Pasquetta (1 e 2 aprile). “La completa liberalizzazione degli orari e delle aperture domenicali e festive, anno dopo anno, – si legge in una nota – si sta rivelando disastrosa, non ha portato nessun aumento dell’occupazione e nessun aumento dei consumi, come dimostrano i tanti negozi dei centri storici chiusi e le procedure di licenziamento fatte dalle aziende della grande distribuzione, anche quelle che hanno scelto il “sempre aperto h24”. “Sono peggiorate le condizioni di lavoro, gli orari, la vita delle lavoratrici e dei lavoratori, è aumentata solo la precarietà – dicono le organizzazioni sindacali – No a lavorare per le feste, il commercio non è un servizio essenziale. Filcams, Fisascat e Uiltucs Toscana chiedono alle forze politiche, soprattutto a quelle che hanno vinto le elezioni, di essere coerenti con quanto annunciato in campagna elettorale e di abrogare la Legge Monti sulle liberalizzazioni. No al sempre aperto, sì a un modello sostenibile del commercio, per città più vivibili, all’insegna della cultura e non del solo consumo, per una maggiore contrattazione in difesa dei più deboli, per la difesa dei valori civili e religiosi che queste festività rappresentano”.
Commercio, sciopero per Pasqua e Pasquetta
SESTO FIORENTINO – Filcams Cgil, Fisascat Cisl e UilTucs Toscana ribadiscono la contrarietà alle aperture dei negozi per le prossime festività religiose e ne chiedono il rispetto del significato e del valore sociale. E proclamano l’astensione dal lavoro e lo sciopero per le prossime festività di Pasqua e Pasquetta (1 e 2 aprile). “La completa […]
