“is it my world?”: allo Spazio K le “nuove progettualità” diventano spettacolo

PRATO – Sono Monica Gentile e Marcela Giesche (venerdì 4 maggio) e Paola Stella e Konstantinos Rizos (venerdì 11 maggio) i protagonisti della sedicesima edizione di “is it my world?”, rassegna arrivata alla sedicesima edizione, ideata e curata da Kinkaleri e dedicata alle progettualità emergenti. Nel primo caso con “Fire of unknown origin”, la settimana […]

PRATO – Sono Monica Gentile e Marcela Giesche (venerdì 4 maggio) e Paola Stella e Konstantinos Rizos (venerdì 11 maggio) i protagonisti della sedicesima edizione di “is it my world?”, rassegna arrivata alla sedicesima edizione, ideata e curata da Kinkaleri e dedicata alle progettualità emergenti. Nel primo caso con “Fire of unknown origin”, la settimana successiva con “Pa.ko doble”, sempre alle 21. Rassegna che conferma “spazio K”, in via Santa Chiara, come punto attivo della città di Prato, un laboratorio d’interazione creativa in cui la residenzialità è concretamente praticata come un’azione complessa e continua.

Monica Gentile è una danzatrice-performer che vive tra l’Italia e Berlino e, insieme a Marcela Giesche, propone uno spettacolo in cui “il fuoco emerge da un piccolo punto di attrito. Una catarsi derivante dalla presenza di energia in eccesso, che provoca un collasso della totalità. Dal caos e dal disordine emerge una nuova struttura o modo di percepire”. Marcela e Monica hanno passato molto tempo a condividere visioni artistiche, pratiche di movimento, training di danza e curando eventi/spettacoli. Nel tempo, il desiderio di collaborare artisticamente è nato da due interessi e affinità contrastanti. Marcela ha uno spiccato senso pratico nella vita, ama costruire, aggiustare, trovare soluzioni nell’immediatezza; Monica trova piacere nella distruzione, nella disintegrazione, nel fare a pezzi: entrambi sono processi di trasformazione, parte dello stesso processo creativo. Qui è dove hanno trovato un punto d’incontro. Lavorano per confondere la linea di demarcazione tra costruzione e distruzione rendendosi conto che il caos e il disordine sono necessari per riorganizzare lo spazio e permettere una nuova crescita. Distruzione come atto di creazione, creazione come atto di distruzione.

Per quanto riguarda invece lo spettacolo dell’11 maggio, si tratta di una pièce costruita sulla base di una collaborazione, di un’amicizia, di una relazione di lavoro intima, iniziata come band neomelodic post punk. Un duo, o meglio un paso doble: “Ci ha divertiti l’idea di creare un paso doble, partendo proprio dal senso di fiducia e di squadra che nel nostro immaginario accomuna i partner di una coppia di ballo, permettendoci in fondo di osservarci al lavoro, rivedere le strategie di collaborazione, i ruoli, e porci domande anche banali sulla presenza, sullo sguardo, sulla composizione”. Il paso doble diventa per il duo un riferimento a immaginari di lotta, di attese, di pathos, di apparizioni e gesti ridicoli eventualmente, ma mai di un’economia d’intensità. La relazione toro/torero, alla base dell’immaginario del paso doble, è pensata non tanto come relazione tra Paola e Konstantinos, né tra gli artisti e il pubblico, quanto tra noi tutti e la danza che sfugge, davanti ai nostri occhi. “Ci cerchiamo senza conoscerne il motivo, ma per qualche ragione abbiamo il presentimento che si tratti di una questione di sopravvivenza”.

Ingresso 5 euro, info: info@kinkaleri.it