FIRENZE – Il giorno dopo le elezioni amministrative in Toscana, i vertici regionali di Forza Italia esprimono soddisfazione. “Già i risultati del primo turno sono positivi. Ora al lavoro per i ballottaggi nei sei comuni sopra i 15mila abitanti per archiviare e consegnare alla storia il capitolo: ‘Toscana, regione rossa’”: così il coordinatore toscano Stefano Mugnai e il capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Marchetti di Forza Italia hanno commentato gli esiti delle elezioni con i giornalisti questa mattina a Firenze, nella sede del Consiglio regionale toscano. Le elezioni amministrative 2018 in Toscana, hanno coinvolto 21 comuni fra cui i tre capoluoghi di Massa, Pisa e Siena.
“In Maremma perdiamo Monte Argentario, ma strappiamo alla sinistra Semproniano e vinciamo anche a Magliano in Toscana dopo un lunghissimo commissariamento. Vinciamo strappando alla sinistra due comuni sui due chiamati al voto in provincia di Arezzo, ovvero Capolona e Caprese Michelangelo, mentre a Livorno vince la lista da noi sostenuta a Capraia Isola. Ancora – elenca Mugnai – in provincia di Pisa vinciamo a Santa Maria a Monte, unico comune toscano dove il centrodestra non si era presentato unito poiché la Lega aveva voluto andare da sola; perdendo”.
Poi i due esponenti hanno commentato i ballottaggi: “Andiamo al ballottaggio nei sei comuni sopra i 15mila abitanti, dei quali uno solo, Pietrasanta, era già amministrato dal centrodestra fino a pochi mesi fa, quando fu commissariato. Adesso sono concrete le possibilità, non solo di vincere a Pietrasanta, ma anche di strappare alla sinistra comuni importanti come Campi Bisenzio nella cintura fiorentina, e qui vedere il centrodestra al ballottaggio è già clamoroso” poi ci sono Pescia in provincia di Pistoia, Massa, Pisa e Siena.
Marchetti e Mugnai hanno concluso: “In attesa dei ballottaggi, il primo turno ci restituisce una Toscana sempre meno rossa, un numero di sindaci sempre più consistente e la conferma che in Toscana è il centrodestra unito a rappresentare l’alternativa al sistema di potere del Pd, non il Movimento 5 Stelle che non vince neanche un comune e che non entra in competizione in nessuno dei sei ballottaggi”.