Annullamento Consiglio. Brunori (Lega) e Mengato (FdI): “E’ andata in scena una delle pagine più gravi degli ultimi anni”

SESTO FIORENTINO – “Oggi a Sesto Fiorentino è andata in scena una delle pagine più gravi degli ultimi anni sul piano istituzionale”. Lo affermano, in una nota, Daniele Brunori (Lega) e Stefano Mengato (FdI) riferendosi all’annullamento dell’odierna seduta del consiglio comunale. “A seguito della nostra legittima segnalazione sul ritardo con cui sono stati trasmessi i […]

SESTO FIORENTINO – “Oggi a Sesto Fiorentino è andata in scena una delle pagine più gravi degli ultimi anni sul piano istituzionale”. Lo affermano, in una nota, Daniele Brunori (Lega) e Stefano Mengato (FdI) riferendosi all’annullamento dell’odierna seduta del consiglio comunale. “A seguito della nostra legittima segnalazione sul ritardo con cui sono stati trasmessi i documenti del rendiconto finanziario 2024, – precisano gli esponenti di Lega e FdI – la maggioranza, colta palesemente in fallo, ha deciso non di affrontare la questione con serietà e trasparenza, ma di disertare l’aula consiliare, facendo saltare l’intera seduta del consiglio comunale. Una reazione stizzita e scomposta che ha finito per punire non l’opposizione, ma i cittadini, privati della discussione su ben 16 punti all’ordine del giorno, tra cui questioni fondamentali come l’alluvione, la situazione dei parcheggi, il lavoro e il Museo Ginori”.

“Paradossalmente, – proseguono Brunori e Mengato – anziché assumersi la responsabilità per l’errore commesso, hanno cercato di far passare l’idea che la colpa fosse dell’opposizione, colpevole solo di avere fatto rispettare le regole e preteso trasparenza. È una strategia che denota nervosismo e mancanza totale di rispetto per le istituzioni e per i cittadini. È chiaro che la maggioranza sestese sta vivendo un momento di forte tensione interna, travolta da temi scottanti come l’emergenza salmonella, la gestione dell’alluvione, la crisi del Rinascita, le polemiche sulla Fondazione Ginori, e sullo sfondo una più che probabile candidatura del sindaco Falchi alle regionali, che sta già aprendo la lotta per la sua successione”.

“Il comportamento visto oggi è degno del ragazzino che, colto in fallo al campetto, dice “il pallone è mio e me lo porto via”. – concludono Brunori e Mengato – Un atteggiamento infantile e profondamente antidemocratico, che tradisce l’idea che la città sia un affare privato di chi governa, anziché una casa aperta al confronto e al rispetto delle regole. Noi non ci faremo zittire, né intimorire. Continueremo a svolgere il nostro ruolo con serietà, fermezza e responsabilità. I cittadini hanno il diritto di sapere e noi il dovere di raccontare ciò che accade davvero”.