SESTO FIORENTINO – Una domenica in aeroporto cercando di capire se si può partire o meno. E’ stato l’amletico dubbio che ha assalito Wouk bloccato allo scalo di Peretola. Wouk, che era stato ospite della sorella a Sesto, aveva raggiunto l’aeroporto di Firenze per imbarcarsi con la figlioletta di 10 anni alla volta della Svezia. “Li ho accompagnati all’aeroporto – racconta Barbara la sorella – il volo, con scalo a Monaco dove c’era la coincidenza con un altro aereo, partiva alle 13.10. Alle 11 mio fratello e mia nipote hanno fatto il check-in. Così io torno a casa”.
Una volta arrivata a casa, Barbara, come le capita di fare quando il fratello se ne va, accende il computer e controlla su internet a che punto è il volo. La possibilità di “seguirlo” telematicamente fino all’arrivo in Svezia è un modo per stare più vicino ai propri parenti. “Su internet il volo sul quale dovrebbe salire mio fratello – racconta Barbara – a causa del maltempo, forse, viene indicato come dirottato su Bologna. Allora telefono a Wouk per capire cosa sia successo”.
Caos assoluto. Così Wouk descrive alla sorella Barbara quello che sta avvenendo all’interno dell’aeroporto. “Mi dice che nonostante i passeggeri, visibilmente arrabbiati chiedano informazioni – racconta Barbara – non riescono ad ottenerla. Nessuno dice loro quanto sta accadendo, quali soluzioni ci possono essere, insomma, cosa devono fare. Non sanno nulla, i passeggeri, del volo che è stato dirottato su un altro aeroporto, non sanno cosa accadrà. Così mi precipito anch’io a Peretola per aiutare mio fratello”.
Quando Barbara arriva all’aeroporto fiorentino trova il fratello e la nipotina che sono riusciti ad ottenere, unico segno di solidarietà da parte della struttura aeroportuale, un buono per l’acquisto per qualcosa da mangiare.
“Li ho trovati con le valige in mano, il buono e la disperazione perchè non sapevano cosa fare – racconta Barbara – si sono di nuovo messi in coda per ottenere informazioni, ma niente…così abbiamo cercato un nuovo volo in sostituzione. Il problema era che oltre al volo di mio fratello erano stati dirottati altri due voli e c’era un caos di passeggeri che, con i bagagli, cercavano di trovare una soluzione. Erano stati lasciati da soli”.
Barbara e Wouk riescono a trovare il passaggio con un volo Lufthansa che parte poche ore dopo e arriva a Monaco e permette in qualche modo di non perdere i collegamenti.
“Ho aspettato che mio fratello e mia nipote si imbarcassero, questa volta – racconta Barbara – e poi sono tornata verso casa: erano le 19 e c’era ancora il caos dei passeggeri che non avevano avuto le informazioni necessarie sul proprio volo. Il problema è che in una situazione come quella, che accade spesso all’aeroporto fiorentino, c’era un solo desk aperto. Forse più che ampliare l’aeroporto, dovrebbero pensare a migliorare le informazioni e il rapporto con i passeggeri”.