Nuovo ponte sull’Arno, le considerazioni di un cittadino (ed ex del comitato): “Viviamo da decenni in un ambiente malsano”

SIGNA – Come ha scritto anche sulla sua pagina Facebook, dopo esserne stato per lungo tempo una delle “anime”, Giuseppe Giordano non fa più parte del Comitato “Nuovo ponte per la Piana”. “Lo specifico – scrive – per rispondere a chi mi ha già fatto domande sul comunicato riguardo al nuovo ponte. Rispetto la loro […]

SIGNA – Come ha scritto anche sulla sua pagina Facebook, dopo esserne stato per lungo tempo una delle “anime”, Giuseppe Giordano non fa più parte del Comitato “Nuovo ponte per la Piana”. “Lo specifico – scrive – per rispondere a chi mi ha già fatto domande sul comunicato riguardo al nuovo ponte. Rispetto la loro decisione che non mi trova pienamente d’accordo e quindi, per serietà, ho ritenuto opportuno interrompere la mia partecipazione”. Giordano, inoltre, ha inviato alla nostra redazione, a questo punto come semplice cittadino e pertanto scritte “a titolo puramente personale” alcune considerazioni sulla vicenda. “Le amministrazioni regionali e comunali avevano l’obbligo morale di informare la cittadinanza con un incontro pubblico, per spiegare questa nuova ipotesi di tracciato; lo smog è presente in tutta la Piana fiorentina. Ovviamente alcune aree sono a concentrazione più elevata rispetto ad altre. La Bretellina era una strada extraurbana a scorrimento veloce mentre questa nuova ipotesi sarebbe una strada a penetrazione urbana, di collegamento fra due cittadine, e quindi non si capisce come possa avere valenza regionale”.

“Ciò premesso, quando si parla di ambiente bisogna tenere conto di tutte le componenti e non solo degli spazi a verde o non urbanizzati, ma anche degli abitanti di via Livornese e via Roma che vivono in ambiente malsano da decenni. Hanno tutto il diritto di vedere ridurre, poiché eliminarlo è impossibile, i fattori di rischio per la loro salute derivanti dallo smog e dal rumore prodotto dai veicoli che transitano giornalmente sotto le loro finestre. Detto ciò, parlare di distruzione di due parchi da parte della nuova strada è errato in quanto il Parco fluviale verrà stravolto, e non distrutto, dalla cassa di espansione, in progetto da anni, che lo racchiuderà. La strada passerebbe intorno al parco e dentro la cassa stessa con un rilevato. Riguardo al parco dei Renai, esso non verrebbe minimamente intaccato poiché la nuova infrastruttura sarebbe su piloni in adiacenza alla strada attualmente presente, via dei Renai”.

“A oggi gli enti interessati da questa infrastruttura non si sono espressi a sfavore, tranne il settore tutela della natura e del mare che ha dato parere negativo. Tutti hanno dato indicazioni e prescrizioni che via via sono state recepite andando a modificare nel tempo l’ipotesi originale. Pertanto, per esempio, è stata arretrata la rotonda adiacente alla piscina dei Renai ed è stata prevista una rotatoria per innestarsi su via Arte della Paglia. Oltre a mitigazioni ambientali e compensazioni. Esiste un accordo di programma con la Regione che dovrà mettere in sicurezza via Arte della paglia fino all’Indicatore”.

“Riguardo all’innesto con la Fi-Pi-Li, sono in attesa di ricevere una risposta dall’ufficio di progettazione che sta trovando una soluzione alle problematiche che emergerebbero con via Livornese. Ovviamente questa nuova strada attrarrebbe nuovo traffico veicolare ma su un’area non abitata, aperta e comunque distante dalle case, a differenza di quanto avviene ora su via Roma e via Livornese. “Dalle risultanti statistiche delle due fasi temporali di studio, stato attuale 2016 e stato futuro anno 2030, si evidenzia, sulla base del significativo decremento dei valori di concentrazione degli inquinanti dovuto all’effetto migliorativo e qualitativo della configurazione stradale prevista sull’orizzonte temporale 2030, una sensibile diminuzione di popolazione esposta a livelli di concentrazione maggiore , con conseguente aumento di popolazione esposta a livelli di concentrazione inferiore“. Riguardo al traffico di passaggio, sono in attesa di avere le ultime rilevazioni che, sembra, siano a prevalenza urbana fra Signa e Lastra a Signa”.

“Riguardo ai Tir, parere personale in questo caso, gli autisti mai si avventurerebbero in una gimkana per attraversare i due paesi in quanto perderebbero tempo. In conclusione, una volta terminato lo studio di fattibilità economica e la Via, valutazione di impatto ambientale, la Regione passerebbe al progetto preliminare. Solo in quel caso si potrà parlare di progetto e solo in quel caso si saprà esattamente se questa nuova ipotesi può diventare realtà. Per finire, e riprendendo quanto detto all’inizio, sono decenni che queste due comunità attendono un nuovo ponte. Per motivi che tutti conosciamo, di opportunismo, politici, economici, e chissà quanti altri, i progetti presentati come panacee e risolutivi sono andati persi di volta in volta. Questo non so se farà la stessa fine ma una cosa è certa, io sono una persona pratica e concreta, che non persegue ideali ma un ponte, e prima di dire di no a questa nuova ipotesi voglio conoscerne pregi e difetti. Per ora di difetti ne ho visti tanti ma anche pregi. Pertanto in concreto, se l’opera risulterà meno impattante di quanto detto da altre fonti, il mio parere sarà favorevole”.