A Ovest di Tindouf. Sahara Libre (4)

TICHLA – La mattinata di oggi, sabato 31 marzo, è stata interamente dedicata all’approfondimento degli aspetti politici ed economici che ruotano intorno alla questione del popolo saharawi. È stata molto suggestiva la visita al Museo della Resistenza guidati da un’appassionata e precisa spiegazione della nostra guida Kandoud che ci ha fatto comprendere quante perdite e […]

TICHLA – La mattinata di oggi, sabato 31 marzo, è stata interamente dedicata all’approfondimento degli aspetti politici ed economici che ruotano intorno alla questione del popolo saharawi. È stata molto suggestiva la visita al Museo della Resistenza guidati da un’appassionata e precisa spiegazione della nostra guida Kandoud che ci ha fatto comprendere quante perdite e quanto dolore siano stati necessari prima del cessate il fuoco.
La successiva visita all’associazione AFAPREDESA (Associacion Familiares Presos y Desaparecidos Saharawi), ci ha mostrato le quotidiane violenze messe in atto dall’esercito marocchino contro la popolazione saharawi nei territori occupati. In questi giorni come simbolo di protesta alle continue torture subite dai prigionieri. In 23 hanno deciso di fare lo sciopero della fame; sei di loro stanno già mettendo a rischio la propria vita.
La cosa che ci ha colpito maggiormente è stato il fatto che, nonostante l’evidente violazione dei diritti dell’uomo, l’ONU non sia ancora intervenuta per denunciarne le atrocità, anche se da più parti vi è la consapevolezza della questione.
La RASD è una repubblica che fonda il suo governo su due principi fondamentali (solidarietà e non violenza) e ha scelto di lasciare le armi per dimostrare che la guerra non è lo strumento giusto per raggiungere l’autodeterminazione. Questi valori vengono messi in pratica negli atti quotidiani, lo abbiamo vissuto personalmente nell’amicizia che in soli cinque giorni si è instaurata con il nostro accompagnatore Kandoud e l’autista Dah. Entrambi sono stati particolarmente amichevoli e disponibili, tanto da renderci tristi nel momento in cui Dah ci ha dovuti salutare e felici per la promessa di rivedere Kandoud al nostro ritorno.
La solidarietà per il popolo saharawi proviene anche da ospedali, farmacie, dottori e infermieri, che inviano medicinali in loro aiuto, come abbiamo potuto constatare nel pomeriggio durante la visita all’ospedale locale.
A fine giornata una luna crescente, rossastra e lucente come mai vediamo in Italia, ha rallegrato la cena con i bambini della nostra famiglia.

Chiara Biancalani
Viola Bazville
Irene Guarducci
Rebecca Guerrini

Liceo Agnoletti

Alcune foto che raccontano gli incontri delle studentesse del Liceo Agnoletti nelle tendopoli saharawi