A Ovest di Tindouf – Sahara Occidentale, la libertà negata. Il primo giorno nel deserto (1)

TISHLA – Dopo solo tre ore di sonno inizia la nostra avventura tra le dune del deserto algerino ospiti di una famiglia Saharawi. Nonostante lo sconforto e la stanchezza dovute al lungo viaggio, la giornata ha subito preso una piega positiva grazie alla cerimonia del tè. Qui il tè viene servito con tre gradazioni diverse […]

TISHLA – Dopo solo tre ore di sonno inizia la nostra avventura tra le dune del deserto algerino ospiti di una famiglia Saharawi. Nonostante lo sconforto e la stanchezza dovute al lungo viaggio, la giornata ha subito preso una piega positiva grazie alla cerimonia del tè.
Qui il tè viene servito con tre gradazioni diverse di zucchero che lo rendono amaro come la vita, dolce come l’amore, o soave come la morte. Durante la giornata abbiamo constatato la manualità delle donne Saharawi nel prepararlo: travasano agilmente il tè da un bicchierino a un altro con una mira eccezionale senza farne cadere neanche una goccia sul tavolino.
Ma la sorpresa più piacevole è stata l’accoglienza dei bambini del campo. Ognuna di noi è stata scelta da uno di loro in particolare: i bambini ci abbracciavano, salivano sulle nostre ginocchia e ci baciavano. Con loro abbiamo giocato correndo nella sabbia.
Nella mattinata abbiamo assistito ad una manifestazione del popolo a cui ha partecipato anche il nipote di Nelson Mandela, che ha sostenuto la causa Saharawi e l’ha incoraggiata attraverso queste parole, che ci hanno colpito. “L’Africa non sarà un continente libero finchè il popolo Saharawi non sarà un popolo libero. La causa del popolo Saharawi è la causa di tutta l’Africa”. Abbiamo visto che la gente e i bambini sono motivatissimi, sentono profondamente la loro causa nonostante siano passati più di 40 anni dalla fuga dalla loro terra.
Questo sentimento non è solo frutto di una speranza vana ma anche di riscontri politici, come ci ha confermato una rappresentante della giunta comunale dicendo che la resa del Marocco è più vicina grazie anche a una recente sentenza della Corte di Giustizia europea.
Il confronto con i bisogni di questo popolo è emerso durante l’incontro con la governatrice della provincia di Auserd, Mariam Salek Ahmada, che ha chiesto aiuto alla solidarietà toscana per ristrutturare una sala del consiglio, fornire l’energia elettrica a tre ambulatori e migliorare l’impianto idraulico in vista dell’estate. Anche in questo caso il ruolo delle donne ci è apparso centrale e soprattutto molto differente da quello che hanno in Occidente.

Viola Bazville
Chiara Biancalani
Lisa Chirco
Irene Guarducci
Rebecca Guerrini
Gaia Vizzutti
(Liceo Agnoletti)