A Ovest di Tindouf. Ultimo giorno di viaggio: soltanto un ‘arrivederci’ al meraviglioso popolo saharawi (6)

TICHLA – Ultimo giorno del nostro viaggio: la giornata comincia con un giro al mercato dove abbiamo potuto acquistare prodotti dell’artigianato locale come le teiere, con cui ogni giorno ci è stato preparato il famoso tè, gli stencil per realizzare i tatuaggi con l’henné, collane e braccialetti. La seconda tappa è stata la consegna alla Governatrice […]

TICHLA – Ultimo giorno del nostro viaggio: la giornata comincia con un giro al mercato dove abbiamo potuto acquistare prodotti dell’artigianato locale come le teiere, con cui ogni giorno ci è stato preparato il famoso tè, gli stencil per realizzare i tatuaggi con l’henné, collane e braccialetti.
La seconda tappa è stata la consegna alla Governatrice di Auserd della somma di 1500 euro che l’Associazione Ban Slout Larbi, insieme a tutta la nostra delegazione, ha donato per permettere l’allaccio della corrente elettrica a tre ambulatori della provincia.
Per pranzo siamo stati ospitati dalla famiglia presso cui alloggiavano alcuni nostri compagni di viaggio nel villaggio di La Guera. Il pranzo che ci è stato preparato ha superato ogni nostra aspettativa: pietanze tipiche come cous cous, riso alle verdure, zuppa di verdure stufate (preparate con grande cura per alcune di noi che sono vegetariane/vegane), spiedini di cammello e pollo arrosto.
Dopo pranzo uno dei giornalisti che accompagnavano il nostro gruppo, Gilberto Mastromatteo, ci ha mostrato il reportage che ha realizzato nel 2010 fuori da El Aioun, nel campo di Gdeim Izik, in cui si era rifugiata per protesta parte della popolazione Saharawi provata da anni di occupazione marocchina. Ci ha colpito il fatto che la rivolta pacifica è stata repressa con incendi e arresti: tra questi anche uno dei prigionieri che oggi sta facendo lo sciopero della fame nelle carceri marocchine.
Nel pomeriggio siamo stati ospitati a Rabouni dove abbiamo avuto il privilegio di incontrare il Primo Ministro della RASD, Mohamed Eluali: nel suo discorso ha messo in luce il divario sempre crescente tra la popolazione giovanile e le generazioni più anziane, oltre alla paura che la lotta pacifica possa essere abbandonata e sostituita da un ritorno alle armi favorito dal prolungarsi dell’occupazione marocchina.
Sulla strada del ritorno abbiamo fatto una deviazione non prevista per ammirare le dune di sabbia: nonostante non si tratti di dune in pieno deserto, il loro fascino resta comunque indescrivibile.
La serata è proseguita con danze e canti tradizionali guidati dalle nostre amiche saharawi: hanno dimostrato ancora una volta la loro generosità e amicizia nei nostri confronti regalando a ciascuna di noi l’abito tipico femminile della loro cultura, la Melfa, oltre a bracciali e anelli decorati con la loro bandiera.
Il nostro viaggio si conclude stasera: immagini, parole, gesti, odori, colori, gioia e allegria sono il bagaglio che riportiamo indietro da questa esperienza. Difficile è stato dire addio, o arrivederci, alle donne e ai bambini che in questi giorni ci hanno fatto sentire parte della loro famiglia, sempre.

Gaia Vizzutti, Rebecca Guerrini, Chiara Biancalani (Liceo Agnoletti) con la partecipazione straordinaria di Matteo e Valentina…