LASTRA A SIGNA – La Gonfolina o Golfolina che dir si voglia è una strettoia del fiume Arno che corrisponde convenzionalmente alla delimitazione fra Valdarno superiore e inferiore, nel Comune di Lastra a Signa, fra La Lisca e Brucianesi. Un luogo ricco di suggestioni, anche per chi scrive, visto che, da bambino, la Gonfolina rientrava spesso nei racconti del babbo. Un luogo, se vogliamo, anche impervio, ricco di leggende. Si narra, per esempio per quanto riguarda il nome, che Ercole di ritorno dalla Spagna, dopo il compimento della decima fatica, si stabilì per qualche tempo in Toscana, diventando re degli Etruschi. E per venire incontro alle esigenze degli abitanti della zona, l’eroe avrebbe distrutto la diga naturale che impediva il deflusso delle acque dell’Arno dalla Piana di Firenze, creando in questo modo la gola della Gonfolina. Sembra più verosimile, invece, che con il passare del tempo la “responsabilità” di tutto ciò sia stata dell’erosione da parte dell’acqua. Un’epigrafe sul masso riporta il pensiero di Leonardo da Vinci sull’argomento:
“La Gonfolina, Sasso per antico unito co’ Monte Albano in forma d’altissimo argine il quale tenea ingorgato tal fiume in modo che prima che versassi nel mare era dopo a’ piedi di tal Sasso, componea due grandi laghi de’ quali el primo è là dove oggi si vede finire la città di Firenze insieme con Prato e Pistoia”.
Il Masso della Gonfolina, insomma, è stato ed è al centro di racconti popolari e antiche leggende e nella zona è conosciuto anche come Masso delle Fate. Quel che è certo è che martedì prossimo, 19 novembre, il Comitato Porto di Mezzo ha organizzato una serata, presso il teatrino della frazione di Lastra a Signa, in via Livornese, per parlare de “La Gonfolina (qui sotto in una stampa del 1744) negli scritti e nella pittura di Leonardo da Vinci”. Introduce Pietro Milanesi mentre a tenere la conferenza sarà Roberta Barsanti, direttrice del Museo Leonardiano di Vinci (inizio alle 21.15).
