A Sesto Acuto, lettera aperta ai Comuni “dobbiamo pensare al futuro”

SESTO FIORENTINO – Una lettera apera agli amministratori del Comune di Sesto Fiorentino e di Calenzano è stata inviata dall’associazione A Sesto Acuto, che raccoglie professionisti dell’area tecnica, per chiedere, una volta conclusa l’emergenza sanitaria, di “aprire un dialogo costruttivo” su alcuni temi cruciali” del settore che la stessa associazione rappresenta. “La sospensione delle attività nel […]

SESTO FIORENTINO – Una lettera apera agli amministratori del Comune di Sesto Fiorentino e di Calenzano è stata inviata dall’associazione A Sesto Acuto, che raccoglie professionisti dell’area tecnica, per chiedere, una volta conclusa l’emergenza sanitaria, di “aprire un dialogo costruttivo” su alcuni temi cruciali” del settore che la stessa associazione rappresenta.

“La sospensione delle attività nel suo insieme – si legge nella lettera – non esenta la nostra condizione da forti difficoltà operative, essendo l’attività tecnica legata alle dinamiche economiche e sociali di quelle categorie producenti prosperità, oggi praticamente quasi tutte ferme”. A Sesto Acuto ritiene che “promuovere la riapertura dei cantieri, nel rispetto delle regole di programmazione sanitaria, e con la gradualità necessaria, dovrà essere una delle priorità stabilite per una ripresa delle attività, anche in termini di snellimento della tempistica delle procedure burocratiche fino a ieri soffocanti ed efficienza delle risposte alle istanze progettuali dei cittadini”.

Ecco il testo della lettera aperta di A Sesto Acuto agli amministratori di Sesto Fiorentino e Calenzano:

“L’attuale pandemia virale si sta presentando come un enorme agente di cambiamento in tutti gli ambiti della vita, nel bene e nel male – si legge nella lettera – Ci aspettiamo profondi stravolgimenti e, come ripetono oramai tutti gli analisti più accreditati, niente sarà più uguale a prima. Consapevoli di quel che ci attende quando sarà il momento della riapertura delle attività sociali e professionali, intuiamo come solo attraverso un confronto propositivo si possa far fronte ad una realistica condizione difficile di ripartenza. Non è pensabile di poter riprendere come se niente fosse accaduto.

Noi Professionisti dell’area tecnica, raccolti nella Associazione “A Sesto Acuto”, riteniamo utile per tutti aprire un dialogo costruttivo con chi governa la città su alcuni temi cruciali della nostra professione e sottolineare come, nello stesso tempo, crediamo di poter fornire un importante contributo alla ripresa del settore delle costruzioni, quanto mai vitale per l’economia generale futura del nostro paese.
La sospensione delle attività nel suo insieme non esenta la nostra condizione da forti difficoltà operative, essendo l’attività tecnica legata alle dinamiche economiche e sociali di quelle categorie producenti prosperità, oggi praticamente quasi tutte ferme.

Ci rendiamo ben conto che le difficoltà non sono per tutti uguali, adesso la vera priorità che si prospetterà per molti sarà quella di non soccombere alla carenza di reddito. Non di meno è necessario far rilevare come alcune misure messe in campo per l’emergenza nazionale non incidano, nella contingenza della libera professione, se non marginalmente. Anche se non auspicato, ci attendiamo un severo impoverimento per mancanza di “energia” condivisa.

Promuovere la riapertura dei cantieri, nel rispetto delle regole di programmazione sanitaria, e con la gradualità necessaria, dovrà essere una delle priorità stabilite per una ripresa delle attività, anche in termini di snellimento della tempistica delle procedure burocratiche fino a ieri soffocanti ed efficienza delle risposte alle istanze progettuali dei cittadini. Possiamo sintetizzare il tutto in uno slogan “progettare con intelligenza, autorizzare con rapidità, costruire in sicurezza e sostenibilità il nostro futuro”. Noi faremo responsabilmente la nostra parte.

Su questo punto cruciale, operatività snella e controllo agile, si incardina la delicatezza di una visione di ripresa, che rischia di stentare in assenza di una filiera preventiva capace di rispondere celermente alle aspettative della comunità tutta.

Mai vorremmo che il tessuto socio-economico si impoverisca a dismisura e il nostro territorio perda la sua identità così faticosamente preservata: molto dovrà cambiare nei metodi, nelle consuetudini, nella mentalità di tutti noi perché la città possa evolvere nel migliore dei modi e rigenerare quel che rimane del lustro di un tempo. Invochiamo ascolto per imparare insieme la strada”.

Associazione Culturale
A Sesto Acuto