“A tuttaCampi”, più di un doposcuola. E per dire no al disagio la comunità diventa un punto di forza

CAMPI BISENZIO – Un progetto che racchiude più realtà, che si pone più obiettivi e che ha l’ambizione di diventare, con il passare del tempo, una vera e propria esperienza di comunità. Questo, in sintesi, ciò che è racchiuso dentro a “A tuttaCampi”, che parte come un doposcuola diffuso sul territorio (dopo una breve sperimentazione […]

CAMPI BISENZIO – Un progetto che racchiude più realtà, che si pone più obiettivi e che ha l’ambizione di diventare, con il passare del tempo, una vera e propria esperienza di comunità. Questo, in sintesi, ciò che è racchiuso dentro a “A tuttaCampi”, che parte come un doposcuola diffuso sul territorio (dopo una breve sperimentazione nel 2020) ma che si pone come uno dei progetti più importanti, come ribadito dall’assessore al welfare di comunità, Luigi Ricci, “quando si parla di prevenzione al disagio”. Proprio perché fondato su una serie di attività mirate per i traguardi che vuole raggiungere. Insieme a lui il vice-sindaco Monica Roso e una parte degli “attori” che, delle varie realtà coinvolte, saranno protagonisti. Insieme al Comune, infatti, fanno parte del progetto la cooperativa sociale Macramè, la cooperativa sociale “Chicco di grano, Oxfam Italia e gli oratori delle parrocchie di Santa Maria, San Lorenzo, Santo Stefano e San Donnino.

“Tre gli appuntamenti la settimana, per il momento riservati a 15 bambini per ciascuno dei quattro oratori, – ha aggiunto l’assessore Ricci – così suddivisi: a San Lorenzo i ragazzi delle scuole superiori, a San Donnino e Santo Stefano quelli delle scuole medie e a Santa Maria i bambini da 6 a 10 anni. Mentre saranno una ventina, fra operatori e volontari, le persone che si sono dette disponibili a collaborare. L’amministrazione comunale crede molto in questo progetto, che si pone come obiettivo principale quello di prevenire il disagio, con attività che andranno dall’aiuto nello svolgimento per i compiti per la scuola a momenti di socialità e il desiderio, in futuro, di riuscire a coinvolgere i ragazzi, soprattutto quelli più grandi a partire dal pranzo”. Concetti ribaditi dal vice-sindaco Monica Roso che ha voluto evidenziare anche “l’importanza della stretta collaborazione fra parrocchie e associazioni a rappresentare un valore aggiunto, oltre ai volontari che sono una componente fondamentale, per quello che è “AtuttaCampi” e che ovviamente vuole essere molto di più di un doposcuola diffuso sul territorio”.

“Tutto questo – ha detto Alessandro Guarducci, presidente della cooperativa sociale Macramè, che era accompagnato da Leonardo Sacchetti – nasce per provare a dare delle risposte a una serie di bisogni che da tempo “leggiamo” nel nostro Comune. Per un’esperienza che vuole essere sì di formazione ma anche di socialità. E, al tempo stesso, vuole dare delle risposte anche si servizi di prevenzione primaria che, a nostro avviso, hanno di fronte a loro un’importante partita da riaprire. Grazie anche a una rete di persone che valorizza, il territorio, che consente di integrare più realtà e che non vuole lasciare indietro nessuno”. “Da parte nostra – ha spiegato Anna Palumbo per la cooperativa sociale “Chicco di grano”, mentre la presidente è Ilenia Moscardini – partiamo leggermente avvantaggiati, nel senso che abbiamo già un forte legame con la parrocchia di Santa Maria dove nel 2020, poco prima dell’inizio della pandemia, avevamo già dato vita a un piccolo doposcuola. E adesso partecipiamo con grande entusiasmo a un progetto che sicuramente è più strutturato. E che si pone come un’opportunità importante per collaborare con altri enti e altre parrocchie e dove soprattutto le famiglie monogenitoriali troveranno un grande aiuto”.

A confermare la disponibilità delle parrocchie era presente invece don Ivo Marchi, parroco di San Lorenzo, che ha voluto ribadire l’importanza “di mettere a disposizione i locali delle varie comunità parrocchiali per un progetto che è sicuramente motivo di ricchezza formativa”.