Accordo sull’emergenza sanitaria, Bettini (Anpas Toscana): “Insieme per un nuovo welfare”

FIRENZE – “L’intesa siglata con la Regione sancisce un nuovo patto a sostegno dei cittadini e delle nostre associazioni. E non solo per il ristoro delle maggiori spese. Troviamo le basi per ripartire e rilanciare. Il sistema sanitario toscano dà ampie garanzie di assistenza ai cittadini. Si parla sempre troppo poco del costante aggiornamento di […]

FIRENZE – “L’intesa siglata con la Regione sancisce un nuovo patto a sostegno dei cittadini e delle nostre associazioni. E non solo per il ristoro delle maggiori spese. Troviamo le basi per ripartire e rilanciare. Il sistema sanitario toscano dà ampie garanzie di assistenza ai cittadini. Si parla sempre troppo poco del costante aggiornamento di questi ultimi vent’anni, non solo a livello normativo, ma anche in termini di costruzione del welfare. Anche per voce del presidente Giani, grazie all’intesa di oggi, questo processo di aggiornamento riparte da oggi in regime paritetico. Se in questi mesi si è fatta dell’inappropriatezza sui territori, è forse perché proprio sui territori è mancato un po’ di dialogo. Dobbiamo riprendere a parlarci”: a dirlo è Dimitri Bettini, presidente di Anpas Toscana.

“La Regione con le sue Aziende sanitarie, le aziende sanitarie con le associazioni, – aggiunge Bettini – siamo attenti a non consumare risorse pubbliche, ma anche consapevoli che non ne deve scaturire una riduzione dei servizi al cittadino. L’ammodernamento del sistema deve sfruttare le tecnologie di cui disponiamo: la telemedicina in primis per ridurre il carico drammatico sui dipartimenti di emergenza dei nostri ospedali che finiscono per incidere non solo sul personale sanitario, ma anche sui trasporti. Ma per potenziare lo stato sociale a favore dei nostri concittadini occorre spingere anche sul fronte nazionale. E’ assurdo pensare che il governo centrale nei suoi provvedimenti, non pensi al terzo settore, che pure garantisce molti servizi indispensabili (oltre al sanitario per esempio l’antincendio boschivo) senza i quali tutto finirebbe male. E’ un problema di interlocuzione politica, ma anche burocratica. Non tutti i problemi si risolvono a Firenze, alcuni si risolvono anche a Roma o a Bruxelles. Da oggi deve ripartire anche un appello forte alla politica nazionale, visto che già i candidati alle prossime politiche si presentano nelle nostre sedi per chiedere quali siano le necessità per tenere conto delle esigenze del volontariato che chiede solo di poter operare meglio al servizio della comunità”.