Addio a un “appassionato della politica”. L’ultimo saluto a Giovanni Brandino

CAMPI BISENZIO – Ho conosciuto Giovanni Brandino quando la politica – anche il giornalismo, per carità – era meno “virtuale” e i social non c’erano. Parlo in generale ovviamente. Erano gli anni Novanta e a Campi “vibravano le corde” di un intenso dibattito politico. Da sempre uomo di destra, a volte un po’ “burbero” ma […]

CAMPI BISENZIO – Ho conosciuto Giovanni Brandino quando la politica – anche il giornalismo, per carità – era meno “virtuale” e i social non c’erano. Parlo in generale ovviamente. Erano gli anni Novanta e a Campi “vibravano le corde” di un intenso dibattito politico. Da sempre uomo di destra, a volte un po’ “burbero” ma estremamente schietto e sincero, ricordo ancora alcune sue telefonate, con l’inconfondibile voce “roca”, fatte sia perché volesse complimentarsi per un mio articolo, sia perché avesse qualcosa da ridire. Ma quando lo incontravi, la volta dopo, era sempre il primo a tenderti la mano (altro che saluto con i gomiti…) e a offrirti un caffè. Ho appreso con profondo dispiacere, quindi, la notizia della sua morte, arrivata con un messaggio WhatsApp, ultimamente non troppo foriero di buone nuove… L’ultima volta lo avevo visto due anni fa, in occasione delle elezioni amministrative a Campi Bisenzio, quando si era impegnato a sostegno della candidatura a sindaco di Maria Serena Quercioli.

Maria Serena Quercioli che ci ha affidato questo suo personale ricordo:
Giovanni Brandino, scomparso all’età di 69 anni, ha avuto due passioni nella sua vita: l’impegno politico e il suo lavoro. Fino agli ultimi giorni, seppur provato dalla malattia, ha parlato del dispiacere di aver chiuso lo studio di ragioniere che aveva a Firenze perché viveva proprio la contabilità e il rapporto con i clienti come una “missione”. Il suo percorso politico è stato lungo, iniziato negli anni ’80 a Campi Bisenzio ma sempre coerente e fu l’unico sul territorio ad aderire alla nuova formazione politica di Gianfranco Fini (FLI – Futuro e libertà nel periodo 2011-2013) che ebbe però vita breve. Terminata quell’esperienza, Brandino si è impegnato nelle liste civiche (da Comune Amico con la quale fu candidato sindaco a Campi nel 2013 a Liberi di Cambiare nel 2018 dove fu candidato al consiglio). Dal 2004 al 2008 è stato consigliere di Alleanza Nazionale; dal 2008 al 2013 consigliere del Pdl. Le questioni di cui si è sempre occupato sono state quelle relative ai bilanci, alle partecipate, alla sanità (settore di cui era esperto essendo ex dipendente Asl) e all’urbanistica e fu il primo consigliere di opposizione, nel 2005 a sollevare perplessità sul Regolamento urbanistico (il Ruc che poi sarebbe andato incontro alla vicenda “appaltopoli” fra 2006 e 2007) e ad alcune lottizzazioni private. Giovanni Brandino ha svolto attività politica sempre animato dal senso di giustizia e legalità, in quanto rimasto sempre anche legato all’Arma dei Carabinieri. E’ stato un uomo generoso e ha conosciuto la politica locale in tutte le sue forme, in tutti i suoi personaggi e le sue trasformazioni ma è sempre rimasto fedele a una linea di pensiero, pur sapendo che la stagione del suo partito era finita. Le idee politiche possono essere divergenti ma Brandino sapeva ascoltare e andava d’accordo con tutti. Con la sua professione ha sempre offerto aiuto e consigli a chi ne aveva bisogno. Non si elencano le qualità di una persona perché non c’è più, Brandino era così: un appassionato della politica. Aveva un carattere a tratti burbero, schietto ed era facile litigare con lui ma, nel profondo, era un “gigante buono”. Brandino aveva anche la dote di saper coltivare le amicizie, indipendentemente dal colore politico e le coltivava, quando necessario, con riservatezza. Ho potuto salutarlo per telefono mercoledì, giorno di San Giovanni e della sua festa e ho capito quanto la sua forza di volontà e la passione l’hanno sostenuto fino in fondo e quanto le amicizie hanno avuto valore, al pari della sua famiglia.

“La notizia della sua scomparsa ci addolora profondamente”, commenta invece la stessa Maria Serena Quercioli, capo gruppo di Liberi di cambiare, insieme a Paolo Gandola, capo gruppo di Forza Italia. “Giovanni è stato per molti anni uno dei migliori esponenti della destra campigiana, consigliere comunale per Alleanza Nazionale e poi del Popolo della Libertà, per anni mio compagno di banco in consiglio comunale, – ricorda Gandola – professionista capace e attento, la sua prematura scomparsa lascia un grande vuoto tra noi che l’abbiamo conosciuto e apprezzato come persona, come dirigente di partito e membro delle istituzioni. È sempre stato un professionista di specchiata onestà. La sua convinzione, il suo entusiasmo, lo stile ed il rispetto per tutti saranno un ricordo che rimarrà indelebile”.

Il funerale sarà celebrato lunedì 29 giugno alle 16 nella chiesa di Tobbiana.