Addio ad Averaldo Giovannini, che ci ha raccontato Lastra a Signa in rime

LASTRA A SIGNA – Quando ho letto il post su Facebook, pubblicato nella pagina “Sei della Lastra se…” da Silvia Giovannini, sono sobbalzato sulla sedia. Oggi ci ha lasciati Averaldo Giovannini, conosciuto da tutti come “poeta lastrigiano”. In certi casi l’età non conta, bisogna ricordare piuttosto questo “novello Peter Pan” della poesia di casa nostra. […]

LASTRA A SIGNA – Quando ho letto il post su Facebook, pubblicato nella pagina “Sei della Lastra se…” da Silvia Giovannini, sono sobbalzato sulla sedia. Oggi ci ha lasciati Averaldo Giovannini, conosciuto da tutti come “poeta lastrigiano”. In certi casi l’età non conta, bisogna ricordare piuttosto questo “novello Peter Pan” della poesia di casa nostra. Rigorosamente in ottava rima. Lo conobbi diversi anni fa, probabilmente più di venti, lavoravo in quello che allora si definiva “settimanale di informazione locale” e spesso erano le sue poesie, quasi dei racconti, in rima a fare da corollario a molti articoli riguardanti la vita di Lastra a Signa. Mi chiamava al telefono, sempre con la voce “arzilla” e mi proponeva qualcosa che aveva scritto, che fosse relativo alla festa di San Valentino o alle vicende politiche del Comune in cui viveva. Poi, come succede spesso nella vita di ognuno di noi, le cose cambiano, i “settimanali di informazione locale” non esistono più e l’informazione, nel mio caso quotidiana, si sposta on line o, come dicono quelli più bravi di me, “in rete”. Ed ecco che, potenza della “rete” e dei social, in questo tutto sommato “caldo”, non solo dal punto di vista climatico, pomeriggio di fine gennaio, viene “postata” da una parente la notizia della sua morte. Con parole semplici ma ricche di significati”. Parole che riprendiamo volentieri e che, potenza della “rete”, facciamo leggere anche a chi Facebook non lo usa o non lo vuole usare: “Oggi 30 gennaio 2018 ci ha lasciato Averaldo Giovannini, Poeta Lastrigiano. Conosciuto da molte persone oltre alla sua capacità di riportare tutto in rima anche per la sua infinita bontà. Tutti noi parenti e amici vogliamo ricordarti con una tua poesia”:

Per la terza età
Se sappiamo d’essere in là con gli anni
Se è del tempo che sei già in pensione,
a quel punto cominciano gli affanni…
la vita non dà più soddisfazione,
non puoi sognare più come a vent’anni
allora puoi farti qualche illusione…
da vecchio ogni speranza è quasi finita,
e stai giocando l’ ultima partita!!

Ed è questo il viaggio della vita…
È triste ma il tramonto si avvicina
E questa cosa sai, è poco gradita,
la colpa è del tempo che cammina.
La nostra esistenza non è infinita,
fermar la vecchiaia? Non c’è medicina,
ma se da vecchio stai ancora bene
di viverla a lungo allor conviene!!

E poter terminare l’ esistenza…
Senza nessuna cattiva sofferenza,
un’ altra cosa da tutti gradita,
è aumentata l’ età della vita…
e se stiamo bene senza malanni…
Si può festeggiare anche i cent’anni!!!

Ai familiari e a tutti i parenti le condoglianze della redazione di Piananotizie.

(Fotografia tratta da Facebook)