“Addio alle armi”: per la Liberazione di Campi l’Anpi organizza una marcia per la pace

CAMPI BISENZIO – “Addio alle armi”: così la sezione Anpi Lanciotto Ballerini ha deciso di intitolare l’iniziativa che lancerà in occasione dell’anniversario della liberazione di Campi. Per il 2 settembre alle 21 l’Anpi di Campi ha infatti lanciato l’appello per una grande marcia della pace. Una manifestazione che ha già raccolto le adesioni dell’Anpi di […]

CAMPI BISENZIO – “Addio alle armi”: così la sezione Anpi Lanciotto Ballerini ha deciso di intitolare l’iniziativa che lancerà in occasione dell’anniversario della liberazione di Campi. Per il 2 settembre alle 21 l’Anpi di Campi ha infatti lanciato l’appello per una grande marcia della pace. Una manifestazione che ha già raccolto le adesioni dell’Anpi di Sesto Fiorentino, di Arci Città visibili, dell’associazione Futura memoria, del circolo La Rocca, del collettivo di fabbrica ex Gkn e dello Spi-Cgil. La marcia prenderà il via da piazza Dante, lungo il percorso verranno distribuite corone di fiori ai monumenti alla resistenza e si concluderà con una cocomerata al circolo Rinascita. “Non c’è futuro senza memoria, questo è il motto della nostra sezione e mai come oggi è fondamentale ricordarlo, – sono le parole con cui l’Anpi ha lanciato l’appello per la manifestazione – la memoria, infatti, ci ricorda quanto sia necessario pretendere politiche mondiali di pace, di disarmo e di giustizia sociale, così come sancito dalla Carta delle Nazioni Unite, firmata da 51 membri originari ed adottata per acclamazione a San Francisco il 26 giugno 1945”. 

Altri i temi su cui si dovrebbe investire secondo l’Anpi: “Pretendiamo per l’intera umanità la pace, intesa come condizione per la costruzione di un mondo fatto di relazioni internazionali eque e la costruzione di un sistema di cooperazione economica a livello mondiale, che consentano di affrontare le grandi urgenze mondiali: il disarmo, il cambiamento climatico e la difesa del nostro ambiente, le fonti di energia, l’alimentazione e la lotta contro la fame nel mondo, la libertà e l’autodeterminazione di tutte le nazioni e popoli che ancora oggi lottano per vedersi riconosciuti, la lotta contro ogni forma di fascismo, di razzismo, di sfruttamento. Il perseguimento di una pace così intesa può e deve essere un obiettivo unificante degli sforzi non solo di tutti gli stati e i popoli, ma di tutte le correnti politiche, ideali e religiose. Non vogliamo più che il nostro mondo sia sporco ancora di sangue, per questo è urgente creare un comitato per la pace anche nel nostro territorio, per gridare a gran voce che noi ripudiamo la guerra e che le guerre attuali e tutte quelle che scoppieranno non saranno in nostro nome”.