Adesso è ufficiale: i punti vendita commercio della Toscana sono in stato di agitazione

FIRENZE – Il comunicato è arrivato nel tardo pomeriggio ed è a firma delle segreterie regionali delle tre sigle sindacali, ovvero di Stefano Nicoli per la Filcams Cgil, Carlo Di Paola per Fisascat Cisl e Marco Conficconi per Uiltucs Uil, inviato a Confesercenti, Confcommercio, Prefettura, Regione e Federdistribuzione. Comunicato con cui le tre sigle sindacali […]

FIRENZE – Il comunicato è arrivato nel tardo pomeriggio ed è a firma delle segreterie regionali delle tre sigle sindacali, ovvero di Stefano Nicoli per la Filcams Cgil, Carlo Di Paola per Fisascat Cisl e Marco Conficconi per Uiltucs Uil, inviato a Confesercenti, Confcommercio, Prefettura, Regione e Federdistribuzione. Comunicato con cui le tre sigle sindacali hanno dichiarato “per i punti vendita del settore commercio situati nel territorio regionale, lo stato di agitazione dei lavoratori e delle lavoratrici. Tale dichiarazione deriva dal fatto che molte aziende del settore non hanno preso in considerazione le richieste inviate, sia a livello nazionale che regionale, dove si chiedeva, in questa fase, di ridurre le fasce orarie di apertura al pubblico e di prevedere la chiusura di tutti i punti vendita nelle giornate domenicali collocate nella vigenza dei decreti legislativi emanati dalla Presidenza del Consiglio in merito alla difficile situazione sanitaria. Tali richieste, più volte reiterate, hanno visto in questa fase alcune aziende raccogliere le nostre sollecitazioni, anticipando l’orario di chiusura serale e chiudendo la domenica ed altre decidere, a oggi di non prevedere alcuna riduzione e neppure alcuna chiusura domenicale. Si sta quindi determinando un quadro di non omogeneità e confusione del settore che, oltre a creare uno svantaggio per le aziende più virtuose, potrebbe sfociare in un sovraffollamento nei punti vendita che rimarranno aperti, con evidenti e gravi problemi di contagio. Le nostre richieste sono finalizzate a porre, sia i lavoratori che le lavoratrici del settore, in una condizione di estrema sicurezza, anche da un punto di vista psicologico. Le lavoratrici e i lavoratori del terziario/commercio e della cooperazione, garantiscono con il loro lavoro, ormai da oltre tre settimane continuative, un servizio fondamentale alla collettività e lo fanno con sacrificio e abnegazione, spesso con turni stressanti. Adesso è il momento della responsabilità. Responsabilità di salvaguardare tutti, i cittadini, i clienti, ma anche i lavoratori e le lavoratrici. Le nostre organizzazioni hanno convintamente diffuso il messaggio di responsabilità che si riassume nella ben conosciuta frase: io sto a casa”. Da qui la decisione dello stato di agitazione in tutti i punti vendita della Toscana “ponendo a disposizione delle nostre strutture territoriali, un pacchetto di 16 ore di sciopero, che saranno utilizzate unitariamente a discrezione delle stesse”.