Aeroporto Firenze, Sinistra Civica Ecologista: “La politica toscana prenda atto dell’inutilità della nuova pista”

FIRENZE – “La discussione attorno alla costruzione della nuova pista di Peretola ha ormai assunto un carattere esclusivamente ideologico, svincolato dalla realtà, dall’andamento e dalle previsioni del traffico aereo, dalle evoluzioni tecnologiche, soprattutto in materia di riduzione della Co2 in atmosfera. È come se discutessimo di una nuova centrale a carbone mentre il mondo si […]

FIRENZE – “La discussione attorno alla costruzione della nuova pista di Peretola ha ormai assunto un carattere esclusivamente ideologico, svincolato dalla realtà, dall’andamento e dalle previsioni del traffico aereo, dalle evoluzioni tecnologiche, soprattutto in materia di riduzione della Co2 in atmosfera. È come se discutessimo di una nuova centrale a carbone mentre il mondo si alimenta a idrogeno. Oggi sul tavolo si dovrebbe mettere un serio piano di transizione ecologica per gli scali aeroportuali toscani, non una limatura di 200 metri al progetto obsoleto della pista del Vespucci”: a dirlo, in una nota, è il coordinamento regionale di Sinistra Civica Ecologista, che aggiunge: “Basterebbe guardare a quello che stanno facendo Danimarca e Svezia, oppure Torino e Malpensa per capire che il futuro sono i voli a emissioni zero, le stazioni di rifornimento da fonti rinnovabili, l’abbandono dei combustibili fossili. La transizione ecologica è una necessità ma rappresenta anche una formidabile opportunità, una precisa strategia industriale e di sviluppo per il nostro territorio”.

“La politica toscana – aggiungono – dovrebbe confrontarsi su questo, senza inseguire progetti vecchi e destinati al fallimento. In questi due anni di pandemia il mondo è radicalmente cambiato e con esso anche le nostre priorità. Alcune contraddizioni sono esplose drammaticamente, basti pensare a quelle decine di migliaia di voli senza passeggeri che in tutta Europa vengono effettuati dalle compagnie aeree per mantenere gli slot attivi. È evidente a tutti che questo non può essere il futuro e che anche nella nostra regione occorre ripensare l’intero sistema di trasporto integrato. A meno che non si pensi veramente che dalla crisi di alcuni settori dell’area fiorentina, come il turismo o il manifatturiero, si esca con qualche volo in più o con aerei più grandi che atterrano a Peretola”. 

“Il trasporto aereo – concludono – emette da 14 a 20 volte la Co2 del treno. Ciononostante il cherosene per gli aerei continua a non essere tassato, fatto che consente di tenere bassi i prezzi dei biglietti. Un paradosso che non potrà continuare a lungo perché la strada sarà quella di incentivare fiscalmente i mezzi meno inquinanti. Questo cambierà lo scenario su cui si poggiava il presupposto della nuova pista. Prima se ne prenderà atto, meglio sarà per la Toscana e per il suo sviluppo”.