Aeroporto. Il sindaco Falchi “è uno spazio che vogliamo libero”

SESTO FIORENTINO – Si è parlato di aeroporto, ieri 20 settembre al circolo Arci di Padule, una serata organizzata da Sinistra Italiana alla quale hanno partecipato il sindaco Lorenzo Falchi, il presidente toscano di Legambiente Fausto Ferruzza e Daniele Calosi di Cgil. Diverse le dichiarazioni importanti sulla pista e, vista la vicenda Gkn che proprio […]

SESTO FIORENTINO – Si è parlato di aeroporto, ieri 20 settembre al circolo Arci di Padule, una serata organizzata da Sinistra Italiana alla quale hanno partecipato il sindaco Lorenzo Falchi, il presidente toscano di Legambiente Fausto Ferruzza e Daniele Calosi di Cgil. Diverse le dichiarazioni importanti sulla pista e, vista la vicenda Gkn che proprio ieri ha vantato una vittoria sindacale, non sono mancati accenni al mondo del lavoro. “Vediamo tornare a casa un pezzo del centrosinistra. Ma non è ora che è nel posto sbagliato, era nel 2016”: così si è espresso Fausto Ferruzza, riferendosi alle nuove posizioni di PD e ItaliaViva a livello locale. “È vero che la politica passa avanti alle riflessioni tecniche- ha concluso- ma forse se qui tutti gli studi affermano che un aeroporto intercontinentale non ci può stare è il momento di rassegnarsi”.

Il sindaco Lorenzo Falchi, parlando della vittoria Gkn ha ricordato che questo è successo perché viviamo in uno stato di diritto. Che significa che per quanto tu sia potente, ricco, tu possa comprare le pagine dei giornali, la legge può metterti un freno. Questo è valido per la Gkn, è valido per la nuova pista dell’aeroporto. Sul futuro dell’area, il sindaco ha dichiarato che “È uno spazio che vogliamo libero dalle infrastrutture ma non dalle persone. Dopo il lockdown molti ne hanno approfittato per fare un giro in bici: è su quel terreno come Parco che vogliamo investire”.

Quanto all’aeroporto attuale, Falchi lo vede come qualcosa che deve essere integrato al sistema aeroportuale di Pisa, e non deve acquisire ma cedere flusso di voli dallo scalo pisano. Daniele Calosi, tornato vittorioso dalla vertenza Gkn, ha parlato del fatto che le localizzazioni o delocalizzazione decisi dalle proprietà se ne fregano delle infrastrutture. È il costo del lavoro che conta, non la presenza dell’aeroporto. “Quanto ai dipendenti, preferirebbero avere più mezzi pubblici per andare a lavoro che un aeroporto”. Inoltre ha ribadito che “uno spazio pubblico, un terreno e una infrastruttura pubblica non può diventare arma di ricatto per cui o si realizza qualcosa per il privato o si licenzia. È un ricatto che il sindacato è le istituzioni non possono accettare”. Questo sull’aeroporto. Sulla Gkn ha affermato che la sentenza, fatta da un giudice donna, è stata coraggiosa e storica perché per la prima volta si afferma semplicemente che le aziende devono rispettare la Costituzione”. È una vittoria del sindacato secondo Calosi. Alla faccia di chi “ci vedeva come un gettone nell’Iphone e oggi è scomparso. Noi no”.