Aeroporto, Legambiente: “La Toscana ha il suo scalo internazionale: è Pisa. Concentriamoci sul Parco della Piana”

FIRENZE – Legambiente Toscana entra “a gamba tesa” nel dibattito in corso sull’aeroporto di Firenze e quello di Pisa. Dibattito che si è improvvisamente riacceso dopo le parole del segretario del Pd, Enrico Letta. “Oggi – spiegano in una nota – celebriamo “M’illumino di meno”, la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili lanciata […]

FIRENZE – Legambiente Toscana entra “a gamba tesa” nel dibattito in corso sull’aeroporto di Firenze e quello di Pisa. Dibattito che si è improvvisamente riacceso dopo le parole del segretario del Pd, Enrico Letta. “Oggi – spiegano in una nota – celebriamo “M’illumino di meno”, la giornata del risparmio energetico e degli stili di vita sostenibili lanciata da Caterpillar e RAI-Radio2 nell’ormai lontano 2005. E non potrebbe essere migliore come occasione questa ricorrenza per incassare una novità politica di assoluto rilievo, nello scenario regionale e nazionale. Le dichiarazioni del neo segretario del Partito Democratico, Enrico Letta, ci invitano infatti a riflettere con speranza nel futuro della nostra regione e del nostro Paese. A nostro avviso, affermare che “occorre potenziare la linea ferroviaria Firenze/Pisa Aeroporto, fino a renderla percorribile in 25 minuti”, significa entrare nel dibattito sulla nuova pista del Vespucci con rigore e buonsenso”.

“La Toscana, in altri termini, – aggiungono – la sua pista intercontinentale la detiene già. Si chiama Galilei e sta a Pisa. Al netto delle chiarissime sentenze della giustizia amministrativa, per le quali la procedura progettuale, e non la Via, su Peretola dovrebbe ripartire da zero, da anni andiamo dicendo che la Piana metropolitana ha un’ultima occasione storica per percorrere la sua “peculiare” transizione ecologica. Ed è quella di veder finalmente messo in opera il Parco agricolo della Piana. Una suggestione questa, lungimirante e assai utile a declinare la ripresa e la ripartenza della Toscana dopo i rigori lugubri della pandemia. Reti ecologiche, micromobilità sostenibile, fruizione turistica verde, sviluppo delle filiere corte in agricoltura sul modello virtuoso di Gran Prato e così via dicendo. Insomma, una vera rivoluzione ecologica dell’economia metropolitana. Che è esattamente quello che ci chiede l’Unione Europea con Next Generation EU”.