Aeroporto. PSI “Il cambio di rotta del PD è un ‘finale di partita’?”

SESTO FIORENTINO – “Siamo di  fronte  al tanto atteso ‘finale di partita’. Il cambio di rotta del Partito Democratico, a proposito dell’adeguamento dell’infrastruttura aeroportuale, è, di fatto, l’approdo (si spera), il dato finale dei tentativi per risolvere, anche formalmente, il problema della ‘diaspora’ avvenuta nel PD”. Ad affermarlo in una nota la segreteria del Partito Socialista […]

SESTO FIORENTINO – “Siamo di  fronte  al tanto atteso ‘finale di partita’. Il cambio di rotta del Partito Democratico, a proposito dell’adeguamento dell’infrastruttura aeroportuale, è, di fatto, l’approdo (si spera), il dato finale dei tentativi per risolvere, anche formalmente, il problema della ‘diaspora’ avvenuta nel PD”. Ad affermarlo in una nota la segreteria del Partito Socialista di Sesto.

“Il dibattito politico sul futuro del Partito Democratico a Sesto non poteva non tener conto dell’esigenza di riannodare i rapporti con il gruppo che aveva defenestrato la giunta Biagiotti, distruggendo, di fatto, una nuova classe  dirigente. E’ bene ricordarlo – prosegue la nota del PSI – In verità non sussistevano esigenze di un recupero elettorale, in termini di voti. Sesto è governata da forze politiche di Sinistra che raccolgono pochi consensi (il 6%). E il Partito Democratico sestese tiene abbastanza bene nel panorama toscano. Può  vivere di  luce propria”.

Secondo il PSI “nell’azione politica di recupero sono prevalse altre esigenze: una nuova segreteria, la ripresa dei rapporti con le altre realtà politiche della Piana da contrapporre alla realtà fiorentina ed ancora i personalismi che sono sempre duri a morire. La  sentenza del TAR, che ha rimesso in discussione la realizzazione della nuova pista, ha agevolato l’azione politica della direzione del Partito Democratico; niente aeroporto. La Magistratura, il potere giudiziario, di fatto, ha deciso al posto della politica. Si prende  atto di tutto ciò, si sanano le divisioni politiche e ci si prepara alle prossime elezioni per rinnovare le cariche amministrative: consiglio, sindaco, giunta ovvero recuperare la guida della città, com’è avvenuto a Calenzano, a Campi”.

Il PSI sostiene che “l’azione politica per le ricomposizioni delle ‘differenze’ poteva trovare la sua logica conclusione in un atto amministrativo, per esempio, dando parere favorevole, da parte del PD, al Piano Strutturale intercomunale; il voto avrebbe acquisito un diverso valore politico dando trasparenza all’azione. Ma  così non è stato forse per  limiti nelle lunghe trattative. Eppure le occasioni per aprire un dibattito politico, negli  ultimi tempi, non sono mancate. Ovviamente come recita la tradizione, il tutto è avvenuto nelle ‘segrete stanze’, neppure un cenno nella coalizione, non una valutazione pubblica su quanto è avvenuto nel Partito Democratico di Sesto negli ultimi dieci anni. Per azzerare una classe politica è stata sufficiente una sentenza del TAR (e poi si parla male della magistratura). Ma è un ‘finale di partita’? Nonostante tutto, nutriamo ancora fiducia sul futuro di Sesto. A noi socialisti rimane l’onere di ribadire le scelte per le infrastrutture di cui la Toscana tutta ha bisogno”.