Agostino Barlacchi “Alberto Sordi? Lo invitai alla mostra a Firenze e lui venne da me: era un appassionato di oggetti antichi”

CALENZANO – “Alberto Sordi? L’ho conosciuto, anzi è venuto ad una mostra curata da me a Firenze. Che emozione!” Agostino Barlacchi, curatore di molte esposizioni e soprattutto della borsa scambio del giocattolo d’epoca che a Calenzano richiama sempre collezionisti e appassionati, ricorda l’attore romano che il 15 giugno scorso avrebbe compiuto 100 anni. Dalla passione […]

CALENZANO – “Alberto Sordi? L’ho conosciuto, anzi è venuto ad una mostra curata da me a Firenze. Che emozione!” Agostino Barlacchi, curatore di molte esposizioni e soprattutto della borsa scambio del giocattolo d’epoca che a Calenzano richiama sempre collezionisti e appassionati, ricorda l’attore romano che il 15 giugno scorso avrebbe compiuto 100 anni. Dalla passione per i suoi film a quella per l’antiquariato, Agostino Barlacchi ricorda quell’incontro con il mitico Albertone. “Come l’ho conosciuto? – ricorda Barlacchi – Nel 1966 prima dell’alluvione si tenne a Firenze la Settimana Britannica una rassegna di interscambi fra le due Nazioni ed in contemporanea uscì il film Fumo di Londra la storia dell’antiquario di provincia Dante Fontana di Perugia (inerpretato da Sordi, ndr) che corona il suo sogno di andare ad un’asta di Sotheby e visitare Londra. Avendo visto quel film anche io allora quindicenne emulavo il grande Alberto trascorrendo i miei grigi pomeriggi di ottobre su di un pulman a due piani londinese che dalle Cascine andava nel centro di Firenze in piazza della Repubblica a Firenze. Era quella la mia Londra di quel Dante Fontana impersonato da Sordi nel film, poi l’alluvione spazzò via tutto. Trentacinque anni dopo nel 2001 era il tempo che l’Italia festeggiava il suo ‘italiano Alberto’. Roma lo fece sindaco per un giorno, la Nazionale di Calcio lo fece commissario Tecnico e fu allora che a me venne in mente ricordando quel film e quel personaggio, di quell’antiquario nella stagione dei miei sogni. E quale momento migliore sarebbe stato di consacrarlo Antiquario ad Honorem per un giorno alla Biennale di Firenze?. Mi misi in contatto con il suo manager, con sua sorella, gli scrissi ma non vidi risposta. Poi a settembre alle soglie dell’inaugurazione della XXII Mostra di Palazzo Corsini a Firenze come per incanto mi arrivò una telefonata di Alberto Sordi che mi diceva di essere felice di partecipare. Credo che arrossii anche al telefono, il mio cuore andava a mille il mio sogno esaudito, poi venne il grande giorno”.

Dalla telefonata all’incontro alla mostra fiorentina il passo, racconta Barlacchi, è stato breve: un sogno che si realizzava per il curatore dell’esposizione dei giocattoli d’epoca. “Pensare – racconta Barlacchi – che se non avesse fatto l’attore, Sordi, avrebbe fatto davvero l’antiquario per la grande passione ed il gusto di arredare con oggetti del passato le case che lui stesso nella sua vita aveva abitato”.

Emozione e ricordi si mescolano in quella giornata fiorentina. “Quel giorno – racconta Barlacchi – i Lungarni erano pieni di ragazzi, molti dei quali avevano visto i suoi film, altri chissà forse se li erano fatti raccontare dai genitori eppure quando uscì dall’auto e mi abbracciò come si fa con i vecchi amici, tutti lo acclamarono, urlando: ciao Alberto! Insieme a lui c’era anche il grande Piero Piccioni che aveva scritto le musiche per moltissimi suoi film compreso Fumo di Londra, con la canzone scritta da Sordi e cantata da Mina”.

Appassionata di oggetti antichi, ma vicino alle persone, questo era Sordi. “Nel parlare, nel gesticolare, mi accorsi subito che lui nei suoi film non aveva mai recitato, lui era così, raccontava la vita come la si vive tutti i giorni – ricorda Barlacchi – e quel giorno fra una battuta ed un ricordo mi fece tornare indietro nel tempo a quei pomeriggi su quel pulman della Londra Fiorentina. Gli dissi che mia figlia Silvia era una grande appassionata dei suoi film ed aveva quasi tutta la sua filmografia e che si divertiva a vedere i suoi capolavori. Mi disse: Agosti’, ma tua figlia invece di uscire con il suo ragazzo sta a pensà proprio a me? Con questa battuta mi abbracciò e mi disse ti aspetto a Roma! Poi in seguito quando mia figlia Silvia si sposò Carlo Verdone volle regalarle il Ciak del Film In Viaggio con papà il film girato insieme a Sordi e che lo consacrò figlio d’arte. Adesso la storia di un italiano prosegue con lui erede di quel mostro sacro di Alberto Sordi. Ma questa è davvero un’altra storia”.