Aiuto a chi perde lavoro e casa: imprenditori campigiani in campo con Comune e Regione

CAMPI BISENZIO – Può succedere che uno o più componenti di una famiglia perdano il lavoro. E che quindi non siano più in grado di pagare il mutuo o l’affitto, con il rischio di perdere la casa e scivolare in difficoltà da cui è difficile riprendersi. Situazioni frequenti in un periodo come questo, in cui […]

CAMPI BISENZIO – Può succedere che uno o più componenti di una famiglia perdano il lavoro. E che quindi non siano più in grado di pagare il mutuo o l’affitto, con il rischio di perdere la casa e scivolare in difficoltà da cui è difficile riprendersi. Situazioni frequenti in un periodo come questo, in cui la crisi morde. E allora un tentativo di soluzione può venire dalla comunità, che cerca di costruire una rete a cui questa famiglia possa appoggiarsi temporaneamente, invece di cadere a fondo. E’ con questo spirito che nasce un progetto che coinvolge un Comitato composto da imprenditori campigiani, il Comune e la Regione. In sostanza per 12 mesi le famiglie, individuate dal Comune, che si trovano in una situazione di difficoltà dopo la perdita del lavoro possono vivere in un alloggio: le spese dell’affitto saranno pagate grazie a questo progetto.

A presentarlo stamani, a villa Rucellai, c’erano gli imprenditori che compongono il comitato, il sindaco Emiliano Fossi e l’assessore al Sociale Luigi Ricci. Presidente del Comitato è Marino Roso, vicepresidente Silvia Vinattieri e, per ora, i componenti sono Andrea Galluzzo (La Florens), Alberto Pecci (Lanificio Pecci), Francesco Corsi (Prinz), Niccolò Manetti (Giusto Manetti Battiloro). “Il problema abitativo è un problema molto complesso – ha detto Fossi – e come tale va affrontato, mettendo in campo più azioni e strategie, coinvolgendo più attori. Questi imprenditori campigiani hanno dato la loro disponibilità, che non è solo economica. L’idea di fare comunità, di solidarietà non è retorica, è un fatto concreto e questo ne è un esempio. In questo progetto è anche coinvolta la Regione: con una delibera, la Giunta ha stabilito lo stanziamento di 100mila euro spalmato su due anni. La Regione ipotizza di poter estendere ad altre comunità questo esperimento”.

Una soluzione con tempi precisi, che può andare bene ad alcune specifiche tipologie di famiglie. “L’obiettivo – ha spiegato l’assessore Ricci – è di intervenire nella fase di emergenza. Nei primi mesi la famiglia non pagherà il canone, sarà inserita in un percorso formativo anche grazie ai corsi della Regione e di aiuto nel re-inserimento nel mondo del lavoro: l’obiettivo è di aiutare queste persone a tornare autonome. Per questo motivo abbiamo pensato a 12 mesi come periodo di attivazione di questo tipo di aiuto”.

Il Comitato composto dagli imprenditori ha adesso due obiettivi: ampliare la partecipazione ad altri aziende campigiane e dialogare con le associazioni di categoria e proprietari di stabili per sondare la disponibilità di appartamenti. Anche perché, come ha ricordato la vicepresidente Vinattieri, ci sono molte agevolazioni per chi dà in affitto in questa maniera il proprio immobile. La speranza è che chi ha appartamenti sfitti, oltre ad apprezzare lo spirito solidaristico del progetto, sia tentato di partecipare per gli sgravi fiscali e per le garanzie degli interlocutori, dato il coinvolgimento di Comune e Regione.

Manetti, Galluzzo e Corsi si sono augurati che altre aziende si aggiungano al Comitato. “In un momento non facile per nessuno – ha detto Galluzzo – deve comunque rimanere la tensione etica a occuparsi degli altri. Non si può farlo solo a Natale”.

In concreto ogni imprenditore del Comitato si è preso l’impegno preciso di versare 5mila euro l’anno per tre anni per ogni famiglia che sarà individuata dal Comune. In più si aggiungono i fondi della Regione (100mila euro in totale) e una sponsorizzazione di Chianti Banca. “Difficile per ora stabilire quante famiglie possiamo aiutare – dice Manetti – perché dipende molto dal prezzo degli affitti. Ma siamo fiduciosi e il nostro obiettivo è di aiutarne almeno 10,15 il primo anno”.