Al Teatro della Limonaia “Dal profondo del mio cuore” dal 14 maggio

SESTO FIORENTINO – “Dal profondo del mio cuore” da De Profundis di Oscar Wilde con Annibale Pavone andrà in scena al Teatro della Limonaia il 14, 15, 16 maggio alle 20.30 e alle 22. Adattamento, scene e regia Dimitri Milopulos, in collaborazione con il Florence Queer Festival. Si dice “l’amore è cieco”. Nulla di più […]

SESTO FIORENTINO – “Dal profondo del mio cuore” da De Profundis di Oscar Wilde con Annibale Pavone andrà in scena al Teatro della Limonaia il 14, 15, 16 maggio alle 20.30 e alle 22. Adattamento, scene e regia Dimitri Milopulos, in collaborazione con il Florence Queer Festival. Si dice “l’amore è cieco”. Nulla di più vero. Così Oscar Wilde, uomo forte ma anche fragile, grande letterato e grande frequentatore e animatore dei salotti borghesi di Londra – ma anche di altri salotti dove troneggia il piacere e la lussuria – si innamora di Lord Alfred Douglas, detto Bosie.

L’incontro sarà fatale. Porterà Oscar alla condanna a due anni di lavori forzati per sodomia e all’incarcerazione. I suoi libri furono ritirati dalle librerie, si abbassò il sipario sui suoi spettacoli, i suoi beni furono venduti all’asta, i figli gli furono sottratti. Il poeta fu umiliato pubblicamente, distrutto psicologicamente e socialmente, allontanato dalla società, abbandonato, completamente rovinato. Tutto questo per l’amore verso un altro uomo, deplorevolmente chiamato “sodomia”. Si può castigare la carne ma non lo spirito. 

In carcere la mente del poeta e dell’uomo non si spegne. Passarono quasi due anni di carcere duro tra salute precaria e condizioni disumane finche negli ultimi mesi gli fu finalmente permesso di leggere e di scrivere. Oscar ricevette dei fogli di carta, uno alla volta, che una volta riempiti gli venivano ritirati. Lì, nella sua cella, solo, isolato, allontanato da tutto quello che aveva amato, distrutto, rovinato ma allo stesso tempo lucido e tagliente come la lama di un coltello scrive Epistola: In Carcere et Vinculis successivamente chiamato De Profundis. La lettera forse più lunga della storia, indirizzata a Bosie, nella quale il poeta attraversa la loro storia, attacca l’amante, se stesso, tira le somme, consiglia, rimpiange, si strazia, si libera;  un’apologia dell’amore che tutto innalza e tutto distrugge.

A queste pagine di letteratura e di umanità (che sono state rese pubbliche integralmente solo nel 1962) è ispirato Dal profondo del mio cuore. L’idea è quella di entrare a spiare in punta di piedi l’intimità di un uomo, nel momento della più grande delle sue sofferenze, quella dell’ amore “che non riesce a pronunciare il suo nome”, e della sconfitta nell’assordante isolamento della sua cella. Causa emergenza Covid-19 i posti sono limitati. E’ consigliata la prenotazione. Biglietti 15 euro intero, 13 euro ridotto.