Al Teatro della Limonaia torna Intercity Festival

SESTO FIORENTINO – Torna al Teatro della Limonaia Intercity festival. L’edizione numero 35 è dedicata a Montreal. Questo nuovo progetto avrà inizio – dopo l’anteprima del progetto Sento – con la prima assoluta in italiano (23, 24, 25 settembre) di uno dei capolavori della drammaturgia contemporanea, Tom a la ferme. Tom alla fattoria, di Michel […]

SESTO FIORENTINO – Torna al Teatro della Limonaia Intercity festival. L’edizione numero 35 è dedicata a Montreal. Questo nuovo progetto avrà inizio – dopo l’anteprima del progetto Sento – con la prima assoluta in italiano (23, 24, 25 settembre) di uno dei capolavori della drammaturgia contemporanea, Tom a la ferme. Tom alla fattoria, di Michel Marc Bouchard. L’autore anche se è stato presentato per la prima volta in Italia proprio dal Festival, non ha mai goduto di una produzione vera e propria targata Intercity, e Tom, nonostante sia uno dei testi più rappresentati a livello internazionale, in Italia è stato presentato solo attraverso una mise en espace tempo fa a Viterbo. Tom si reca in campagna per partecipare al funerale del suo partner. Lì scoprirà che nessuno sapeva della sua vita privata e della sua omosessualità, tranne suo fratello, che gli impone violentemente il silenzio, facendo nascere una terribile relazione con Tom basata sulla sindrome di Stoccolma. La produzione sarà disegnata e diretta da Dimitri Milopulos con la traduzione di Francesca Moccagatta. In scena (in ordine di entrata) Olmo De Martino, Giulia Weber, Gabriele Giaffreda, Sonia Remorini. Dall’edizione 2020 di Intercity, mossa dalla situazione di disagio che la nostra società sta attraversando e credendo fortemente che il teatro non è altro che cibo per le giovani menti, la direzione artistica del Festival, ha creato un nuovo progetto per i bambini dai 6 ai 10 anni sotto il titolo Intercity Young. Il progetto ormai sperimentato con successo nelle due ultime edizioni dedicate all’Italia come finestra sulla drammaturgia per i piccoli spettatori, farà un ulteriore passo durante il prossimo Intercity, coinvolgendo nuovamente le giovanissime generazioni; Canada in fabula, che avrà come epicentro le fiabe e la mitologia quebecchese e canadese, andrà in scena in prima assoluta (16, 23 ottobre) per la regia di Enrica Pecchioli.

Darà seguito alla programmazione (30 settembre, 1, 2 ottobre) un’altra prima assoluta in italiano. Un testo scomodo, ai limiti del possibile che va a toccare in modo intelligente uno dei temi più discussi negli ultimi tempi: il suicidio assistito. Si tratta del testo La libertà di Martin Bellemare, una produzione Teatro delle Donne, per la regia di Michele Mariniello con Teresa Fallai, Ciro Masella, Annibale Pavone, Lorenzo Volpe e Patricia Ciarloni. Mary e Paul sono una coppia sposata. Mary chiede insistentemente a Paul di cambiare lavoro, ma Paul non vuole. Lavora da anni in una nuova struttura statale, che offre un servizio innovativo. E adesso il diciottenne Max, figlio dei due, ha appena ottenuto un posto nello stesso servizio. Una pièce sulla responsabilità individuale, e sulle scelte che ricadono su chi ci sta accanto. Due studi – mise en espace in prima nazionale vedranno la luce nella prima metà di ottobre. In ordine cronologico (8 ottobre) andrà in scena Gli antichi odori, bellissimo testo del padre della drammaturgia contemporanea quebecchese, noto per il suo Le Cognate, Michel Tremblay, a cura di Gogmagog per la regia di Tommaso Taddei, con Tommaso Taddei e Ciro  Masella, tradotto da Pino Tierno.

Intanto che suo padre è in fase terminale all’ospedale, un giovane attore cerca conforto presso il suo compagno di un tempo, professore di lettere e aspirante scrittore, che lui stesso ha lasciato dopo qualche anno di vita in comune. Questo incontro sarà l’occasione per fare un bilancio del loro rapporto e della loro vita, adesso. A seguire (9 ottobre) andrà in scena Coppie di Frédéric Blanchette, tradotto da Paola De Vergori, della compagnia Il Lavoratorio, per la regia di Andrea Macaluso con Davide Dolores, Daniel Dwerryhouse, Chiara Renzi e Monica Santoro. “Non ci sono relazioni umane così teatralmente ricche come la coppia” – scrive Blanchette. “In una coppia, grazie ad una frase, si può già immaginare un mondo, un passato, un’intimità”. I temi affrontati, in maniera leggera ma mai banale, divertente eppure acutissima, nei brevi sketches che compongono questa scintillante pièce, sono numerosissimi: la separazione e l’infedeltà; l’amore a distanza e l’affermazione di sé. “I personaggi sono esseri che esitano a investire se stessi nel presente, pensando di poter sempre trovare di meglio altrove”. Il progetto Intercity Connections, che nasce da una storica e felice collaborazione con il National Theatre di Londra e si sviluppa da ormai  25 anni all’interno della programmazione del Festival Intercity, farà  parte del programma del Festival (11, 12, 13 ottobre) con nuove repliche delle produzioni di IC Connections 2022 che coinvolgono i tre istituti superiori sestesi: Una serie di pubbliche scuse di John Donnelly, Noccioline di Fausto Paravidino e Le crisalidi di David Harrower.

Arricchirà la programmazione strettamente quebecchese (15, 16 ottobre) un lavoro di creazione tratto dal romanzo THE Handmaid’s tale – Il racconto dell’ancella della canadese Margaret Atwood con Viola Graziosi, per la regia di Graziano Piazza, prodotto da Teatro della città. Il racconto dell’ancella è un romanzo distopico scritto nell’85 dall’autrice canadese, tornato alle cronache per il grande successo della serie televisiva “The Handmaid’s Tale”, che ha ispirato i cortei di protesta di molte donne in tutto il mondo.  Nella nostra esperienza di esseri umani ci ritroviamo talvolta a cogliere i segni del cambiamento senza ascoltarli troppo, demandando la nostra responsabilità ad altri e pensando che tutto procederà sempre più o meno bene. Poi quando è ormai troppo tardi, ci accorgiamo che il cambiamento ci ha superato e siamo diventati vittime della nostra stessa indolenza. Un’ importante sezione Back to darà inizio e fine alla programmazione della 35° edizione del Festival. Per lasciare “una finestra aperta” sull’edizione dello scorso anno dedicata all’Italia, la direzione artistica del Festival ha deciso di proporre come un’anteprima del Festival (18 settembre) e come sempre durante il tramonto, una nuova tappa del bellissimo progetto Sento a cura di Teresa Fallai, con musiche ed effetti sonori di Vanni Cassori. Teresa metterà in “Sento” Tu non conosci la vergogna di Drusilla Foer.

Drusilla ritornerà così alla Limonaia a 6 anni di distanza dal bellissimo debutto di Eleganzissima nel 2016, attraverso la voce di una grande attrice del panorama teatrale fiorentino. La chiusura invece della 35° edizione di Intercity sarà riservata a tre nuove repliche (21, 22, 23 ottobre) della nuova edizione di Dracula di Barbara Nativi che ha debuttato con enorme successo di pubblico e di critica durante l’ultima edizione del Festival, ancora sotto i segni restrittivi della pandemia. Il testo è stato rivisitato drammaturgicamente da Dimitri Milopulos che ha curato anche la regia e le scene. In questo complesso lavoro drammaturgico, Dracula non è un estraneo. Non è un ospite malvagio. È una parte di noi. Una parte oscura che non permettiamo a noi stessi di lasciar emergere. Dracula è andare oltre. Dracula è vivere la vita fuori da tutte le nostre preconfezionate prigioni. Viverla nella sua arrogante bellezza, nella oscura natura, nella sua estrema violenza. Nel cast dello spettacolo troviamo artisti della scena  come  Teresa Fallai, Annibale Pavone, Daniele Bonaiuti, Chiara Renzi, Elena Talenti e Niccolò Curradi e le musiche originali di Marco Baraldi. Accompagneranno  tutta la programmazione gli incontri con gli autori presenti nel Festival e una mostra fotografica, testimonianza di questi tre decenni di collaborazioni tra il Festival Intercity e il Teatro Quebecchese 12 Scatti.