Al Teatro delle Arti tre spettacoli per raccontare la violenza, le sue ombre e le sue possibilità di riscatto

LASTRA A SIGNA – Il Teatro delle Arti dedica un trittico di appuntamenti (21, 25 e 28 novembre, sempre alle 21) al tema della violenza e, in particolare, alla violenza contro le donne. Tre spettacoli diversi per linguaggio, estetica e provenienza artistica, ma uniti dalla volontà di trasformare la scena in uno spazio di consapevolezza […]

LASTRA A SIGNA – Il Teatro delle Arti dedica un trittico di appuntamenti (21, 25 e 28 novembre, sempre alle 21) al tema della violenza e, in particolare, alla violenza contro le donne. Tre spettacoli diversi per linguaggio, estetica e provenienza artistica, ma uniti dalla volontà di trasformare la scena in uno spazio di consapevolezza civile e di responsabilità collettiva. La rassegna si inserisce all’interno di “A teatro aperto”, l’altra stagione del Teatro delle Arti. Si comincia con “L’ultima ora”, autore Vincenzo Manna, regia Davide Paganini, con Silvia Benvenuto, Davide Paganini, produzione Dioniso – A Teatro Aperto. Si prosegue con “Sputo”, regia Manuela Cherubini, con Elena De Carolis, produzione Agave Teatro, finalista Premio Dante. E si conclude con “Mercoledì delle ceneri”, compagnia Fort Apache Cinema Teatro, scritto e diretto da Valentina Esposito.

“Con questa trilogia di spettacoli abbiamo scelto di trasformare il Teatro delle Arti in uno spazio di ascolto e responsabilità. La violenza – e in particolare la violenza contro le donne – non è un tema da celebrare una volta l’anno, ma una realtà che attraversa le nostre comunità ogni giorno, spesso in silenzio. Il teatro ha il dovere di rompere quel silenzio: di dare voce, di aprire conflitti, di offrire strumenti per comprendere e per reagire. Portare sul palco queste storie significa affermare che la cultura può e deve essere parte attiva del cambiamento. Ci auguriamo che il pubblico senta questi tre appuntamenti come un invito a guardare la realtà con più consapevolezza e con più coraggio”, dice Francesco Giorgi, direttore del Teatro delle Arti. “Con questa trilogia di titoli, – si legge in una nota – il Teatro delle Arti rinnova il proprio impegno nel portare al centro della comunità temi che interrogano, non solo sul piano artistico ma anche su quello sociale.
Il teatro diventa così un luogo dove la violenza si guarda, si riconosce e si nomina, affinché possa essere contrastata”.